Reggio, la lettera di un cittadino sul rinnovo del pass parcheggio: ‘La disabilità non fa pausa’

"Un incredibile vuoto normativo sospende i nostri diritti", la denuncia e la delusione di Antonino: "Situazione assurda'

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Ospitiamo la testimonianza di un cittadino portatore di handicap che ci ha scritto per sollevare una questione delicata, mettendo in evidenza un problema che riguarda il rinnovo del contrassegno per i parcheggi dedicati alle persone diversamente abili. Quella che potrebbe sembrare una semplice procedura burocratica si rivela, nella realtà dei fatti, un ostacolo che sospende temporaneamente un diritto fondamentale.

Il lettore descrive una situazione che, a suo modo di vedere, rappresenta “una sospensione di un diritto e un vuoto normativo assurdo” nel 2024. Chi, come lui, possiede un’autovettura e ha diritto all’utilizzo delle aree di parcheggio riservate, deve esporre un tesserino che certifichi il proprio stato di necessità. Il documento, soggetto a scadenza quinquennale, deve essere rinnovato presso l’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) del Comune di Reggio Calabria, ma qui sorge il problema.

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Il nodo della questione

Al momento del rinnovo, l’ente preposto richiede la consegna del contrassegno scaduto prima di emettere il nuovo documento. Tuttavia, non viene fornito alcun permesso temporaneo che copra il periodo necessario per il completamento della pratica. Di fatto, il lettore, così come altri nelle sue stesse condizioni, si trova per diversi giorni (circa 20 secondo la sua esperienza) senza poter usufruire del parcheggio riservato.

“La disabilità non fa pausa”

scrive, sottolineando come questa lacuna burocratica sospenda di fatto un diritto fondamentale.

I responsabili dell’ente comunale affermano di avere le “mani legate”, poiché non esisterebbe una normativa specifica che preveda l’emissione di un permesso temporaneo. Un vuoto normativo che presenta conseguenze più che negative per le persone disabili, che si trovano prive di un diritto essenziale per un periodo che può durare settimane.

Un appello per un cambiamento

La lettera si conclude con un appello: “Vi prego di dar voce affinché si possa migliorare questa situazione che rappresenta una “dimenticanza” da parte delle istituzioni e colpisce persone che, già invisibili nella loro quotidianità, subiscono ulteriori difficoltà a causa di una mancanza di attenzione normativa.

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Riflessioni e domande aperte

La testimonianza di Antonino Caccamo solleva interrogativi importanti sulle procedure amministrative relative ai diritti delle persone diversamente abili. Come è possibile che nel 2024, un diritto fondamentale come quello dell’accesso ai parcheggi riservati possa essere sospeso per questioni burocratiche? E perché non esiste una soluzione normativa per garantire che i cittadini non subiscano alcun tipo di interruzione nel godimento dei propri diritti?

La speranza è che questa lettera possa portare alla luce un problema che finora è rimasto nell’ombra e che le istituzioni possano intervenire per colmare il vuoto normativo, garantendo alle persone diversamente abili la continuità dei loro diritti senza interruzioni.