Targa rimossa dal Palazzo della Cultura, Lamberti: ‘Scelta compiuta per un motivo’. La famiglia Crupi: ‘Noi non informati della rimozione’
L'editore di Rtv punge l'amministrazione comunale. 'Parlano loro di autoreferenzialità...'. Il figlio di Pasquino Crupi: 'Non siamo stati informati della rimozione'
11 Febbraio 2025 - 20:54 | di Pasquale Romano
![lamberti](https://www.citynow.it/wp-content/uploads/sites/5/2025/02/lamberti2.jpeg)
Rimozione della targa dal Palazzo della Cultura Pasquino Crupi, conferenza stampa presso il Piccolo Auditorium.
Assieme al dottor Eduardo Lamberti Castronuovo, che nei giorni scorsi aveva già espresso in diverse circostanze lo sdegno per la scelta dell’amministrazione comunale, anche l’ex presidente della provincia Giuseppe Raffa, l’altro nome affisso sull’epigrafe nei giorni scorsi rimossa dal Comune, e l’avv. Aldo Labate.
Secondo Lamberti, la rimozione della targa è un fatto ‘di una gravità assoluta. Rimuovendo quella epigrafe la storia non viene cancellata. Diciamo la verità per una volta, l’iniziativa lodevole di questa mostra, con opere confiscate alla mafia, non era la prima, anche noi in precedenza le abbiamo organizzate. Hanno voluto dimostrare che erano loro a organizzare questo lavoro.
In qualsiasi evento di questo tipo, chi arriva dopo ringrazia la precedente amministrazione. Noi invece, oltre a subire la rimozione dell’epigrafe, non siamo stati ne citati ne invitati. La replica del consigliere delegato Quartuccio? Fa sorridere, è solo un arrampicarsi sugli specchi”, il pensiero di Lamberti.
L’editore di Rtv punge il sindaco Falcomatà: ‘Parla lui autoreferenzialità quando ogni cosa che fa, chiama le telecamere. La gente sa benissimo chi ha fatto cosa, non abbiamo bisogno dell’avallo suo. Non si può approfittare di una qualsiasi carica pubblica per rimuovere la memoria storica, è intoccabile. Ribadisco che è un’epigrafe e non una lapide. Noi invece non auguriamo la morte a nessuno. Più a lungo vivono, più fesserie fanno”, la stilettata di Lamberti.
Lamberti nel corso della conferenza ha illustrato passo dopo passo non solo tutto il percorso che aveva portato alla nascita del Palazzo della Cultura, ma anche ricordato le diverse iniziative culturali e artistiche, con alcuni reperti di pregio che sarebbero andati smarriti. ‘A ricordare quanto fatto ci sono oltre 300 pagine di rassegna stampa nazionale e internazionale. La storia parla chiaro’.
Presso il Piccolo Auditorium, presente anche il figlio di Pasquino Crupi, Vincenzo.
Con garbo e anche un filo di imbarazzo, ha precisato di non voler entrare in polemica con l’amministrazione comunale per la decisione di rimuovere la lastra di marmo.
“Si dice che ognuno può scegliersi i propri interlocutori, io ne preferisco altri. Ne io ne mia sorella siamo stati avvisati di questa scelta, non capisco quale è stato il motivo della rimozione. La storia di Pasquino Crupi la conosciamo, così come quella dell’attuale amministrazione”, ha concluso con eleganza.
Di ‘sfregio alla cultura e alla legalità, oltre che ad un uomo che ha dato tanto alla città’, ha parlato Federico Milia, consigliere comunale di opposizione.
Il capogruppo di Forza Italia ha proseguito: “Reggio Calabria non ha più punti di riferimento culturali, basti pensare al Teatro Cilea che non ha mai visto rilancio definitivo. Con forza ribadiamo che queste battaglie sono fondamentali, come partito lo supportiamo, a partire dal coordinatore regionale Francesco Cannizzaro, sperando che si arrivi al voto il prima possibile”.
Diversi gli interventi, come ad esempio quello di Franco Germanò (esponente di Fratelli d’Italia) che ha parlato ‘non di fatto isolato ma di di precisa strategia politica’ dell’amministrazione Falcomatà. ‘Bisogna scendere in campo, non se ne può più’, del prof. Vitale della Fondazione Mediterranea e del consigliere della Lega, neo commissario cittadino, Armando Neri.
‘E’ una mossa fatta di proposito dell’amministrazione comunale, conosco bene il loro metodo”, ha esordito Massimo Ripepi.
“Il loro livello è talmente basso, che qualunque persona che fa qualcosa a loro sgradito, viene cancellato. L’unico interesse era quello di cancellare chi viene identificato come nemico politico. Come delegato alla cultura si è passati da Eduardo Lamberti Castronuovo a Filippo Quartuccio, non serve aggiungere altro”, ha concluso Ripepi.
Amministrazione Falcomatà che prende decisioni dall’alto e tira dritto, senza confronto e dialogo, questa la sintesi dei diversi interventi che arrivano dal Piccolo Auditorium. Sarà possibile fare retromarcia? La proposta arriva in coda da Giuseppe Strangio, ex esponente Pd, oggi in Forza Italia.
“Non voglio fare polemiche ma essere propositivo. Si può sbagliare nella vita, nessuno è perfetto. Propongo quindi all’amministrazione comunale di ripristinare l’epigrafe, rimetterla al suo posto, dove è stata in tutti questi anni. Così si potrà rimediare all’errore, altrimenti….sarà stato un gesto compiuto in malafede”, il pensiero di Strangio.