Lanucara e il maxi risarcimento chiesto a CityNow, Lamberti: ‘I politici accettino le critiche’
Dopo il caso Condarelli, il dott. Lamberti Castronuovo torna ad occuparsi di libertà di stampa: "Non c'è bisogno di minacce"
23 Gennaio 2025 - 18:30 | di Redazione
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure“.
È questo ciò che recita l’art. 21 della Costituzione italiana, sul tema “libertà di stampa“.
Ma in che tipo di società vivremmo se un giornalista non avesse più la possibilità di esprimere il proprio pensiero? Una di certo decadente, in cui l’informazione sarebbe privata del suo valore fondamentale.
A seguito della richiesta di risarcimento fino ai 50 mila euro al nostro giornale per presunti danni non patrimoniali, a seguito di “gravi condotte diffamatorie“, da parte dell’assessore Lanucara, l’editore Lamberti Castronuovo, nel suo speciale di RTV, ha parlato dell’accusa rivolta a CityNow e delle possibili conseguenze del “giornalismo su ordinazione”.
Lamberti sulla libertà di stampa e il ‘giornalismo su ordinazione’
“Un assessore comunale ha denunciato una testata locale, chiedendo addirittura un risarcimento danni, ma per cosa? La dobbiamo smettere di pensare che il giornalismo sia inteso come “su ordinazione”. “Mi fai questo articolo/servizio?”. Prodotti a mio avviso vomitevoli, in cui si elogia l’inelogiabile. Che inganna la gente.
Sono fermamente convinto – ha proseguito l’editore – che Reggio Calabria sia dotata di una classe giornalistica di alto spessore. L’importante è scrivere sempre la verità, senza offendere. Chi governa deve essere capace di ricevere giudizi sia positivi che negativi.
L’art. 8 sulla legge della stampa prevede la smentita, non c’è bisogno di minacce, come quella della richiesta di risarcimento, che potrebbe mettere paura a molti. Bisogna rispettare l’etica professionale, il politico devo accettare le critiche, tranne che non si entri nell’offesa personale, che porta poi alla diffamazione”.
Provando a gettare acqua sul fuoco, Lamberti prosegue:
“Dobbiamo cercare di ragionare in maniera serena e pacata. Le idee possono essere differenti, è normale, è una questione di punti di vista. Ciò non vuol dire offendere, ne dileggiare una stampa che ritiene di aver detto la verità, visto che vi è la possibilità di chiedere rettifiche. Non si può accusare la stampa.
La libertà di stampa è questa. L’informazione è una cosa fondamentale, che si sbagli è fuor di dubbio, lo può fare chiunque dal giornalista televisivo, a quello online, fino a quello della carta stampata. L’importante è che non lo faccia scientemente, perché contravviene le regole della connivenza, non facciamo come i polli di Renzo (Promessi Sposi – Manzoni ndr.) e cerchiamo di vivere nel modo più sereno possibile”.