Reggio, caos conferenza cdx: consiglieri invitati a lasciare palazzo S. Giorgio. Neri: ‘Atto gravissimo’

"Ci hanno intimato di uscire dalla Sala dei Sindaci, ma siamo consiglieri eletti dai cittadini. Imbarazzante" le parole di Neri

consiglieri cdx

È iniziata decisamente con il piede sbagliato la conferenza stampa convocata questa mattina dal centrodestra del Comune di Reggio Calabria dal titolo “Democrazia uccisa da parte della maggioranza. Pronto maxi emendamento a difesa della democrazia”.

La riunione è stata bruscamente revocata, a pochi attimi dall’avvio dei lavori, costringendo i consiglieri di opposizione e la stampa locale a cambiare location.

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La decisione da parte dei dirigenti comunali, infatti, ha creato non poco scompiglio tra i membri del centrodestra, i quali hanno espresso il loro disappunto per quello che considerano un grave atto di censura da parte dell’amministrazione comunale, decidendo di proseguire per la loro strada, però a piazza Italia.

Ai microfoni di CityNow, il consigliere della Lega, Armando Neri ha espresso tutta la sua indignazione per quanto accaduto:

“Si tratta di una cosa gravissima che conferma quanto avevamo già intenzione di ribadire in sede di conferenza: l’impossibilità di svolgere tutte le funzioni democratiche a Palazzo San Giorgio. Addirittura si proibisce a dei consiglieri comunali di fare una conferenza nel palazzo istituzionale, qualcosa di veramente grave. Anche perché la richiesta era stata inoltrata ieri, quindi ampiamente in tempo per predisporre un’autorizzazione interna. L’oggetto della conferenza riguardava problemi della città, non dei consiglieri, ma l’obiettivo sembra essere quello di voler tenere segrete alcune informazioni ai cittadini”.

Neri ha poi aggiunto:

“Io ho serie difficoltà a capire il motivo della revoca. Questa mattina siamo stati aggrediti verbalmente, da chi ci ha intimato di uscire dalla Sala dei Sindaci perché non eravamo autorizzati, ma noi siamo consiglieri comunali eletti dai cittadini. È una cosa imbarazzante, non poter accedere alle sale istituzionali, mentre la maggioranza ne fa uso per attività di qualsiasi natura”.