Regolamento su gazebo e dehors, le precisazioni dell’Assessore Lanucara: ‘Nessun fermo al progetto’

L'assessore replica a CityNow: "Le associazioni e gli imprenditori interessati sono a conoscenza dei nuovi indirizzi normativi del governo"

Gazebo Corso Garibaldi 3

In merito all’articolo pubblicato sulla testata giornalistica on line CityNow dal titolo “Gazebo e Dehors a Reggio, fermo il progetto sul nuovo regolamento” occorre pubblicare e chiarire quanto segue:

“Dopo oltre quattro anni e diverse proroghe della normativa straordinaria, varata durante l’emergenza pandemica, il legislatore si è deciso ad affrontare in maniera definitiva e organica la materia delle concessioni di spazi e aree pubbliche con strutture amovibili (pedane, dehors, ombrelloni, tavolini e sedie) per il consumo di prodotti di gastronomia, prorogando altresì l’efficacia delle autorizzazioni e delle concessioni per l’utilizzazione del suolo pubblico ex art. 9-ter, commi 4 e 5 del Dlgs n. 176/2020 (regime di semplificazione Covid) fino al 31 dicembre 2025 e, comunque, fino alla data di entrata in vigore del decreto legislativo da approvare.

Il primo passo di questo percorso è stato fatto con l’art. 23 del disegno di legge Concorrenza per il 2024 approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 27 luglio, appena bollinato: nell’ordine, dovrà ora attendersi l’approvazione in Parlamento della relativa legge che conterrà i principi ed i criteri della delega e, successivamente, l’adozione da parte del Governo del decreto legislativo che conterrà la specifica disciplina della complessa materia.

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Proprio in quest’ottica, il decreto legislativo dovrà:

1) prevedere l’esclusione – in via definitiva e superando la transitorietà dell’attuale disciplina- dall’autorizzazione paesaggistica per strutture amovibili (ombrelloni, pedane, ombrelloni, sedie e tavolini), tranne che per le occupazioni di suolo pubblico per vie, piazze e aree prospicienti a siti archeologici e altri beni culturali immobili di interesse artistico, storico, archeologico eccezionale;

2) definire le modalità di attuazione per l’individuazione di tali siti soggetti a tutela;

3) introdurre l’istituto del silenzio assenso per l’autorizzazione relativamente ad occupazioni di aree ricadenti in tali siti;

4) garantire la compatibilità degli interventi sottoposti ad autorizzazione con i siti di riferimento al fine di preservare la piena fruibilità del patrimonio culturale, il decoro e l’omogeneità degli elementi di arredo, la delimitazione dello spazio occupato, la progettazione integrata con lo spazio circostante;

5) limitare il diniego dell’autorizzazione da parte dell’ente preposto solo in caso di acclarata impossibilità di armonizzazione delle strutture amovibili con il contesto che ne consentano la compatibilità;

6) prevedere maggiori misure di semplificazione nel procedimento autorizzativo e, al tempo stesso, un adeguato regime sanzionatorio in caso di violazioni;

7) infine, criteri uniformi in base ai quali i Comuni dovranno adeguare i propri regolamenti di settore”.

Tali informazioni provengono da approfondimenti di Ufficiocommercio.it e sono facilmente reperibili, fonti aperte, e per tale ragione, accessibili a tutti. Appare doveroso quindi respingere quanto scritto nel suddetto articolo giornalistico il cui senso è totalmente privo di fondamento e quanto riportato infatti, non corrisponde a verità. Sarebbe bastata una semplice verifica per avere tutte le nozioni necessarie senza generare, come invece accaduto, confusione e soprattutto disinformazione.

Per tali ragioni si precisa che non vi è alcun fermo al progetto sul nuovo regolamento, ma ciò si inquadra in un’ottica di buon senso a tutela dell’amministrazione e degli imprenditori del settore. Le associazioni e gli imprenditori interessati sono perfettamente a conoscenza dei nuovi indirizzi normativi del governo.

Inoltre, appare strumentale e privo di qualsiasi fondamento quanto scritto più volte dal giornalista che le associazioni di categoria non vogliano colloquiare con l’assessore di riferimento.

Questo assessorato ha incontrato e incontra sistematicamente le organizzazioni datoriali sia iscritte al CNEL, sia di livello nazionale che territoriale. L’unica associazione a non aver mai partecipato alle riunioni e agli incontri indetti, anche se sempre convocata, la Confcommercio di Reggio Calabria, così come dichiarato dallo stesso presidente Lorenzo Labate.

Sulle ragioni che inducono la Confcommercio reggina a non dialogare con suddetto assessorato si invita a ricercarne le motivazioni direttamente con il presidente Labate. Da parte della sottoscritta vi è massima disponibilità nei confronti di tutti i soggetti istituzionali e associativi, così come il ruolo ricoperto impone. Ruolo che si rammenta, è sempre e solo al servizio della cittadinanza e rifugge pretestuosi interessi personali e vicende che nulla hanno a che fare con tale interesse collettivo”.

Assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive
Marisa Lanucara