Regionali, Oliverio a CityNow: ‘La mia storia politica è fatta di vittorie’
L'ex governatore critica la gestione commissariale del PD e manda qualche frecciatina agli avversari. Mario Oliverio a Reggio per la presentazione dei candidati
14 Settembre 2021 - 11:14 | di Eva Curatola
In una campagna elettorale sempre più incentrata verso il centro-nord, qualche candidato si ricorda di far tappa a Reggio Calabria. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato, nel pomeriggio di ieri, lunedì 13 settembre, Mario Oliverio. L’ex presidente della Regione Calabria ha presentato la sua lista all’interno della sala congressi dell’Hotel Excelsior.
Mario Oliverio a Reggio Calabria
“Oliverio Presidente per la Calabria” è l’unica lista messa in campo dall’ex Presidente che ha affidato il suo destino politico a “pochi ma buoni” candidati, secondo quanto illustrato durante la conferenza stampa. Per la circoscrizione sud, quindi quella di Reggio Calabria, si tratta in particolare di: Barberi Giuliana, Condarcuri Rosario Valdimir, D’Agostino Francesco, Fotia Maria Pia, Laurenzano Leo Mario, Sottilaro Elisa Lucrezia, Zavettieri Agostino.
“Gli amici che hanno scelto di stare con noi lo hanno fatto per lanciare un chiaro messaggio – ha spiegato Oliverio ai microfoni di CityNow a margine della presentazione. Il nostro movimento vuole riaccendere i riflettori sulla Calabria e riportare qui l’attenzione del Governo nazionale”.
Il legame con il Pd ed i “casting” per le Regionali
L’ex Presidente che ha guidato la Regione fino al 2020 parla anche di bloccare la “deriva colonialista che sta producendo drammatici effetti”.
Commenti taglienti per sanità e politica, ma mai quanto per il partito che lo ha consacrato Presidente alle regionali del novembre 2014. In quell’occasione Oliverio ha collezionato il 61% di consensi (490.229 voti).
“La sanità commissariata rispecchia lo stato della politica regionale, in particolar modo quanto avvenuto con il pd e la scelta di un candidato che è frutto di un casting”.
Il riferimento, niente affatto velato, riguarda il valzer dei candidati del Partito Democratico prima e della coalizione di centrosinistra poi. Inizialmente, il favorito sembrava essere Nicola Irto, che ha ceduto il passo a papabili più indicati per i 5S come Viscomi e Ciconte, passando per la candidatura ufficiale, anche se brevissima, di Maria Antonietta Ventura. Infine, il nome che ha ottenuto anche l’appoggio di Tansi: quello di Amalia Bruni.
“Con questo passaggio di 3-4 candidature si è sottratto ai calabresi il potere legittimo di decidere il proprio candidato Governatore – ha spiegato Oliverio. In questo modo la sovranità del popolo è stata lesa”.
La storia politica e le primarie
La definisce così Oliverio la sua mission per le prossime elezioni regionali: “una battaglia per il riscatto”.
“La Calabria deve rompere gli stereotipi secondo cui questa è la terra del male. Abbiamo grandi potenzialità inespresse, partendo da una popolazione onesta e laboriosa. La nostra è anche una battaglia di dignità”.
Ed a chi pensa che l’ex presidente della Regione si sia candidato per sottrare voti alla Bruni, Oliverio risponde:
“Mi sono candidato per realizzare un progetto ben preciso, a differenza di chi, in questi anni, ha determinato il disastroso risultato del centrosinistra, che sono poi quelli che ancora oggi continuano a camminare sulla stessa scia, utilizzando metodi che fomentano il secondo tempo di questo disastro.
Io sono il Consiglio Regionale da quando ho 26 anni, mi sono messo in campo per spendermi per la mia terra. Non ho mai avuto benefici di nomine da parte di nessuno e le mie vittorie provengono dal consenso popolare. La mia storia politica è una storia di vittorie. Basti pensare a come ho fatto vincere il Pd. Voglio ricordare che la mia nomina attraverso le primarie, cui parteciparono oltre 130 mila calabresi, è un’importante pagina di politica. Se questo è vecchio, viva il vecchio”.
I sondaggi ed i candidati
I sondaggi danno Oliverio tra l’8% e il 12%, dunque incoraggianti secondo il candidato Governatore:
“Siamo scesi in campo da poco e i dati dei sondaggi, oltre ad essere incoraggianti, smentiscono coloro che seminano incertezze, così come coloro che dicevano non avremmo presentato la lista o non saremmo riusciti a raggiungere il quorum. Adesso la campagna elettorale parte da un punto fermo per allargare il consenso.
Inaccettabile, però, l’arroganza dei “censori” di liste altrui, quasi come se ci si trovasse di fronte alla cassazione. I candidati vanno rispettati. Anche quando ci si trova di fronte persone che sono state oggetto di azione giudiziaria. Tutti hanno dimostrato di essere indenni da ogni macchia, così come è stato per l’on. D’Agostino e per me. L’assoluzione con formula piena vuol dire che i fatti contestati non sussistono. Amalia Bruni, dunque, farebbe meglio a moderare i toni”.
E sulla scelta di Occhiuto di non partecipare ai confronti:
“Scappa perché non ha argomenti, perché pensa che possa essere messa a nudo la mancanza di idee, di proposte, di governo”.