A Reggio la manifestazione ‘Spegni le luci’, Aloisio: “Servono misure speciali per salvare le nostre imprese”

Tutte le proposte avanzate e le richieste per evitare il crac definitivo di imprese ed aziende reggine

Aloisio Confesercenti Rc

A Reggio Calabria la manifestazione in difesa delle aziende ‘Spegni le luci. Accendi i tuoi diritti’. Crisi economica e caro bollette, le aziende reggine hanno spento per 10 minuti le luci delle insegne e delle vetrine sul Corso Garibaldi e non solo. Un buio simbolico, a rappresentare la voragine economica che rischia di risucchiare il tessuto produttivo di aziende ed imprenditori reggini.

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Claudio Aloisio, Presidente di Confesercenti Rc, ha fatto il punto della situazione al termine dell’incontro tenutosi in Prefettura.

Palazzo Alvaro Buio

Non misure spot ma un intervento strutturale in sostegno di aziende e imprese oramai allo stremo dopo due anni di pandemia e una crisi economica che rischia di cancellare ogni speranza relativa al futuro. I dati forniti da Aloisio sono uno spaccato fedele delle difficoltà che stanno rischiando di soffocare il tessuto economico calabrese e non solo.

“A dicembre 2021 il 60% delle cartelle nazionali non sono state pagate, nel nostro territorio siamo attorno al 75%, è un dato abbastanza eloquente. Chiediamo che i tributi locali 2020 e 2021 azzerati, magari con i ristori del Governo ai Comuni per i mancati introiti. Avanzata inoltre la proposta per le aziende che non licenziano, sgravandole di contributi per più anni e poi con sconti al 50%, senza limiti di età e sesso”, evidenzia il presidente di Confindustria Rc.

Non solo sostegni economici, sgravi e rinvii delle cartelle ma anche misure in favore delle imprese che non licenziano e di quelle che, nonostante la crisi, puntano a nuove assunzioni.

“Serve una sospensione ulteriore per mutui e prestiti, e protesti, per tutto il 2022, oltre alla richiesta del Durq e regolarità contributiva. La follia in questo momento -sottolinea il presidente di Confindustria Rc- è che chi è in difficoltà economica non può accedere a contributi, ma è ovvio non lo sia, serve una deroga a questa regola. Non abbiamo bisogno di interventi spot ma strutturali, che permettano alle piccole e medie imprese, soprattutto del Meridione, di respirare”, conclude Aloisio.