Reggio, contestatrice rovina la festa a Salvini. Cacciata a suon di ‘cessa’ e ‘drogata’

Un folto gruppo di persone l’ha attorniata ricoprendola di insulti


Si è infiltrata tra i nuovi elettori della Lega.

Gente proveniente certamente dalla città, ma anche se non soprattutto dalla provincia.

Lei, con i suoi colori accesi, indossati su un corpo minuto, ha aspettato la fine dell’intervento di Matteo Salvini prima di urlare la sua.

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Se vogliamo, rovinando la festa del carroccio in riva allo Stretto.

Perché se il leader della Lega ha provato a smorzare i toni, dicendo alla folla che fischiava sonoramente, di lasciare parlare la ragazza in nome della democrazia, i “reggini” hanno pensato bene di scacciare dal tempio l’intrusa.

In men che non si dica un folto gruppo di persone l’ha attorniata ricoprendola di insulti. Da “comunista di m…” a “drogata”, da “cocainomane” a “cessa”.

Addirittura, qualcuno ha gridato “vergogna”. A lei. Che magari ha osato, forse anche con un pizzico di sfrontatezza.
In breve tempo è stata accompagnata fuori dalla Sala Calipari, attirando l’attenzione dei giornalisti che l’hanno seguita raccogliendo il suo sfogo.

“Sono un’artigiana” ha detto difendendosi da chi la accostava alla sinistra istituzionale. E mentre andava via, anzi mentre veniva sollecitata ad andare via, gli insulti non si sono affievoliti.

È la democrazia bellezza…

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