Classifica Sole 24 Ore, Ripepi punge Falcomatà: ‘Reggio ultima in vivibilità’

“Le strade sono un colabrodo, i quartieri invivibili, la raccolta dei rifiuti fallimentare e le politiche sociali inesistenti. La Giunta Comunale non ha mai avuto un piano strategico per risollevare Reggio Calabria, se non quello di inscenare propaganda elettorale"

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“Ancora una volta, assistiamo allo spettacolo vergognoso offerto dai Consiglieri Comunali del Partito Democratico e da un esercito di lacchè, pronti a difendere l’indifendibile, ovvero il loro Sindaco Giuseppe Falcomatà.

A questi difensori dell’impossibile si aggiungono soggetti subordinati al primo cittadino, legati da rapporti politici: amici e compagni collocati e sistemati nelle strutture politiche che gravitano intorno alla sua amministrazione.

Questa accozzaglia di fedeli si è premurata di scrivere comunicati che respingono la realtà, difendendo Falcomatà con motivazioni risibili e puramente opportunistiche. L’unico vero obiettivo è proteggere i propri interessi personali e garantirsi una posizione politica, mentre la città di Reggio Calabria sprofonda sempre di più.”

Questo il duro attacco del Consigliere d’Opposizione e Segretario Regionale di Alternativa Popolare Massimo Ripepi rispetto ai dati pubblicati da Il Sole 24 Ore, che classificano Reggio Calabria come ultima provincia in tutta Italia per qualità della vita.

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Reggio: ultima provincia nella classifica della vivibilità

I dati del Sole 24 Ore sono chiari, inequivocabili e, soprattutto, oggettivi: Reggio Calabria si colloca al 107° posto (su 107 province!) nella classifica nazionale della vivibilità, peggiorando di 6 posizioni rispetto al 2023. Non si tratta di percezioni o opinioni politiche, ma di numeri concreti che fotografano una città rasa al suolo da dieci anni di disastrosa Amministrazione Falcomatà che purtroppo ha governato sia il Comune di Reggio che la Città Metropolitana. Più di dieci anni in cui il degrado urbano, la mancanza di servizi, la crisi economica e l’abbandono delle periferie hanno ridotto Reggio ad un luogo senza speranza.”

Ha commentato il Consigliere Ripepi.

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Indicatori preoccupanti e una città in difficoltà

Emerge, infatti, dai dati una realtà davvero preoccupante: la Città e la provincia di Reggio Calabria risultano penalizzate da numerosi indicatori che delineano un quadro desolante:

  • Reddito disponibile pro capite estremamente basso e sotto la media nazionale.
  • Alto tasso di disoccupazione e stagnazione economica.
  • Carenze nei servizi pubblici, trasporti inefficienti e cattiva gestione delle risorse ambientali.
  • L’incidenza della criminalità e i ritardi della giustizia compromettono la sicurezza dei cittadini.
  • Scarsa offerta culturale e poche iniziative turistiche per valorizzare il patrimonio locale.

Mentre Falcomatà e i suoi accoliti si dilettano in conferenze stampa e comunicati autocelebrativi, la città affonda.”

Ha rincarato Massimo Ripepi.

Le strade sono un colabrodo, i quartieri invivibili, la raccolta dei rifiuti fallimentare e le politiche sociali inesistenti. La Giunta Comunale non ha mai avuto un piano strategico per risollevare Reggio Calabria, se non quello di inscenare propaganda elettorale nel tentativo di spianare la strada politica al Sindaco uscente, la cui unica ambizione è quella di conquistare una poltrona nel Consiglio Regionale della Calabria; l’attacco personale e becero rivolto ieri al Governatore Occhiuto lo certifica.”

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La necessità di un cambio di rotta

La realtà è sotto gli occhi di tutti: Falcomatà ha fallito. La sua Amministrazione è stata una lunga parentesi di incapacità e arroganza, fatta di proclami vuoti e zero risultati. Reggio Calabria non merita di essere ultima in classifica, ma per risollevarsi ha bisogno di un cambio di rotta radicale, di un’Amministrazione seria, competente e capace di affrontare i problemi con concretezza. Il tempo delle favole è finito: basta con l’autoreferenzialità, basta con le promesse non mantenute, basta con il clientelismo. Reggio merita di più.”

Ha concluso il Consigliere d’opposizione Massimo Ripepi.