Sviluppo Città Metropolitana, Uil: ‘Si costituisca un tavolo permanente di confronto’
"La politica e le parti sociali di questo territorio devono mettere in campo azioni dirette a realizzare lo sviluppo sociale del economico della Città" la nota Uil
19 Gennaio 2024 - 11:47 | Comunicato
Di seguito il comunicato stampa in seguito alla riunione della Segreteria della Camera sindacale territoriale Uil di Reggio Calabria.
Nella giornata di ieri si è riunita la Segreteria della Camera sindacale territoriale Uil di Reggio Calabria.
Alla presenza del Segretario generale Giuseppe Rizzo si sono affrontate le problematiche afferenti lo sviluppo sociale ed economico del comprensorio metropolitano e le opportunità che si presentano e che vanno colte. La Segreteria della Uil di Reggio Calabria ha convenuto che il territorio della Città metropolitana è a una svolta.
Se da una parte è condivisibile la richiesta, avanzata alla Regione, finalizzata a ottenere il passaggio delle deleghe amministrative previste dalla riforma Delrio, dall’altra non si può negare che le istituzioni locali, la politica e le parti sociali di questo territorio devono dimostrare di saper mettere in campo azioni dirette a realizzare lo sviluppo sociale del economico della Città metropolitana di Reggio Calabria.
La richiesta di dialogo della Uil
Pertanto riteniamo che siano maturati i tempi per aprire a Reggio Calabria un dialogo sociale strutturato, informato e permanente tra Istituzioni locali e parti sociali. Il Sindaco Giuseppe Falcomatà si faccia promotore di questa iniziativa. Nel nostro territorio gli indici Istat a confermarlo, sta invecchiando e, allo stesso tempo, si sta spopolando di quei giovani le cui competenze e professionalità sono determinante per vincere la sfida della sua tenuta economica e sociale.
Gli indici occupazionali fotografano un territorio incapace di creare lavoro di qualità.
In questo contesto si inseriscono i continui tagli a una sanità che non riesce a elargire le cure richieste. Una sanità che aspetta, da oltre dieci anni, che venga costruito il nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro e venga strutturata la medicina del territorio. Il porto di Gioia Tauro, messo alle strette dalla direttiva europea sull’Ets e dalle ricadute dei conflitti esplosi prima alle porte dell’Europa e dopo sullo scacchiere medio orientale, da solo non può bastare a contrastare il processo di costante desertificazione industriale e produttiva della provincia.
La provincia di Reggio Calabria è stata dimenticata da questo Governo, il più anti meridionalista della storia, che ha scelto di non investire per colmare i ritardi infrastrutturali che sono diventati tare insopportabili per la crescita locale. Per l’ammodernamento della tratta Reggio Calabria-Catanzaro della Strada statale 106 si
parla di studio di fattibilità e non si fissa un orizzonte preciso ne, tanto meno, si stanzia un finanziamento concreto per la sua realizzazione. Il raddoppio e l’elettrificazione della tratta ferrata Jonica è sparita dai radar governativi. Ancora incerto, poi, appare il destino dell’aeroporto Tito Minniti.
La sfida del Pnrr
Oggi, però, c’è da vincere la sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza che, con la sua dote finanziaria importante, può cambiare il volto di questo territorio, rimettendo in moto anche il settore edile. Su questo bisogna concentrarsi, per questo bisogna potenziare la macchina amministrativa degli enti locali.
Per questo come Organizzazione sindacale riteniamo indispensabile avviare un confronto di merito sulle questioni che interessano il territorio ricadente sotto la gestione della Città metropolitana; un confronto che veda protagoniste tutte le parti sociali, le associazioni datoriali e le istituzioni politiche e sociali interessate.
Intanto, però, chiediamo al sindaco della Città metropolitana di farsi promotore dell’avvio dei lavori di un tavolo permanente che sia in grado di affrontare e trovare soluzioni alle problematiche aperte sul territorio e, allo stesso tempo, esercitare il giusto controllo sociale sull’azione di chi ha il compito di amministrare questi processi e alzare un argine contro gli appetiti mai sopiti della criminalità organizzata.