Sviprore, Serafino Nucera risponde a Rizzo: “Nessun risanamento. I conti e la gestione erano positivi”

"Una serie di dubbi riguardo la legalità degli affidamenti che la società ha ricevuto nella c.d. “sopra soglia”". La replica di Serafino Nucera


Serafino Nucera, ex AD della Svi.Pro.Re SpA, in risposta a quanto pubblicato su un giornale nei giorni scorsi da parte dell’attuale Amministratore Delegato della SVIPRORE Spa che in un redazionale autocelebrativo di 5 pagine afferma che con la sua gestione negli anni 20/23 ha risanato i conti della società.

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Nucera risponde a tono dicendo che tutto quello che è stato pubblicato non corrisponde a verità:

“Basta guardare il sito della SVIPRORE alla voce bilanci e si può evincere che la società, negli anni 2018/19, ha chiuso i bilanci con un utile d’esercizio. Forse l’attuale AD è stato poco attento a leggere i dati dei bilanci di esercizio pubblicati sul sito.

Così come è stato negligente nel non aggiornarlo sino alla data del 2 marzo 2024, a seguito dell’attenta denuncia del consigliere metropolitano Armando Neri che, in una nota denunciava, la mancanza di trasparenza nella gestione della società. Fatto questo molto grave per una società partecipata con controllo analogo”.

“E tutto questo -prosegue Nucera- nel silenzio più assordante da parte di qualche dirigente e della responsabile delle partecipate della Città Metropolitana. Che l’attuale gestione della SVIPRORE sia poco chiara si evince pure da un articolo di qualche giorno fa su un giornale locale dove si riportava che la SVIPRORE aveva pubblicato un bando al quanto anomalo per l’assunzione di due figure professionali in ambito giuridico-Amministrativo e contabile finanziario.

Stranamente però non veniva richiesta l’iscrizione agli albi delle professioni liberali, cosa essenziale per il tipo di rapporto richiesto.
Ma davvero il sugello che contrassegna l’attuale “ottimo management” della società -sottolinea Nucera- lo ha dato la stampa locale durante lo scorso periodo natalizio con l’organizzazione del “Reggio Christmas City” i cui eventi furono affidati alla SVIPRORE dalla Città Metropolitana per una spesa di ben 340 mila euro.

E’ a tutti noto che il risultato è stato il più eclatante flop nella storia di Reggio Calabria, imbarazzante per la disorganizzazione e l’inconcludenza progettuale in aggiunta a un incredibile spreco di denaro pubblico, dove si è potuti assistere a concerti con meno di 10 spettatori, casette natalizie mai aperte e montate senza autorizzazione su suolo pubblico prima delle delibere di aggiudicazione.
Che la mia gestione, continua Nucera, sia stata insindacabile, sia nei conti che nei fatti, é sotto gli occhi di tutti”.

Serafino Nucera prosegue nella sua replica a Rizzo.

“Cito solo poche cose ma utili per la continuità della società che stava per essere mandata in liquidazione e realizzate dal sottoscritto: iniziando dall’adeguamento statutario ai nuovi contratti di servizio, dalle campagne antievasione dei pozzi e degli impianti termici, dalla mappatura dei passi carrabili e dei tabelloni pubblicitari di tutta le strade della citta Metropolitana inclusi quelli del Comune di Condofuri “extra contratto di servizio” e tantissime altre iniziative mai finanziate dalla Citta Metropolitana ma autofinanziate dalla Società.

La Sviprore, sotto la mia dirigenza, è stata iscritta all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) per poter così operare legalmente. A tale proposito vorrei chiedere all’attuale AD e al Socio (Città Metropolitana) perché la Società, non risulta essere iscritta nel nuovo elenco delle società qualificate dell’ANAC – artt. 62 e 63 del D.Lgs. 36/2023 – (a differenza di Hermes e Castore).

Questa presunta anomalia solleva una serie di domande riguardo la legalità degli affidamenti che la società ha ricevuto nella c.d. “sopra soglia”. Sarà stata una dimenticanza del AD o di chi si occupa delle società partecipate?

Nucera conclude affermando:

“Non ho mai ricevuto un richiamo della politica, mai una lamentela da parte dei cittadini o un articolo di stampa di critica negativa, ma il socio anziché dare continuità ad una gestione virtuosa ha ritenuto più opportuno scegliere un “super Manager” senza titoli, sostenendo altri interessi a quelli meritocratici (a tutela dei miei diritti mi sono rivolto al Tribunale) .

La mia gestione di tre anni e non di 3 esercizi come dice Art 2385 del codice Civ è stata ritenuta improrogabile da parte del Socio Pubblico, peccato che questa regola sia valsa solo per il sottoscritto, visto che l’attuale amministratore ha superato di gran lunga la scadenza triennale del suo mandato, continuando a gestire la società pubblicando bandi per assunzioni di nuovi consulenti.

Nonostante i miei titoli e la mia decennale esperienza nella gestione delle società partecipate non mi sono mai reputato un grande manager ma un amministratore che ha fatto sempre il proprio lavoro con grande professionalità e tanta umiltà.
Sono convinto che la giustizia anche se lenta, prima o poi arriva…”.