Reggio Calabria, il punto sulla balneabilità delle acque. Via Marina bocciata da 8 anni
Abbiamo analizzato i dati Arpacal 2019 confrontandoli con quelli del 2018. Tra i punti in cui non è possibile fare il bagno a Reggio Calabria, rientra paradossalmente, la zona più frequentata dell'intero territorio, il lungomare Falcomatà. Sul chilometro più bello d'Italia, ancora oggi non è possibile fare il bagno. Ecco la situazione attuale delle spiagge reggine
23 Luglio 2019 - 19:09 | di Vincenzo Comi
I dati Arpacal sono in leggero miglioramento rispetto agli scorsi anni.
L’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria conferma un lieve passo avanti per quanto riguarda la balneabilità delle acque reggine. Dal 2018 al 2019 sono diverse le spiagge che sono passate dalla classificazione ‘buone’ ad ‘eccellenti’.
Il report Arpacal confronta i punti eccellenti del reggino di quest’anno (167076) con quelli dell’anno precedente (166892) e secondo quanto analizzato l’estate 2019, in termini di balneabilità, è migliore rispetto a quella passata.
Oasi e Ravagnese – Sabbie Bianche, ad esempio, sono passate da ‘buone’ ad ‘eccellenti. Dati promettenti che però devono essere confermati nei prossimi mesi di agosto e settembre. Anche il circolo Velico è passato da ‘scarso’ a ‘sufficiente’. Rimane quindi una situazione di non balneabilità in molti punti della città tuttavia si riscontra un lieve miglioramento in termini di qualità delle acque.
Abbiamo chiesto a Paolo Brunetti, consigliere delegato ai servizi idrici del Comune di Reggio Calabria, quale sia la situazione attuale in città circa la balneabilità delle nostre acque.
“I dati cominciano ad essere incoraggianti anche se c’è ancora molto da lavorare. Bisogna chiarire però un aspetto fondamentale – spiega Paolo Brunetti – I dati Arpacal si riferiscono agli ultimi quattro anni. “.
La classificazione delle acque di balneazione infatti viene effettuata sul dato statistico che verifica i risultati degli ultimi quattro anni rispetto alla determinazione eventuale di soli due parametri batteriologici, escherichia coli ed enterococchi.
“Troviamo ad esempio nel report Arpacal alcune situazioni per cui i dati attuali ed i prelievi fatti nel mese di luglio sono buoni o addirittura eccellenti ma non abbiamo ancora la balneabilità perchè dobbiamo avere dati positivi negli ultimi quattro anni. In molti casi abbiamo dati che rientrano nei parametri e quindi in teoria siamo nella norma ma in pratica no perchè devono sussistere quattro stagioni balneari positive”.
Tra i punti in cui non è possibile fare il bagno a Reggio Calabria, rientra paradossalmente, la zona più frequentata dell’intero territorio, il lungomare Falcomatà. Sul chilometro più bello d’Italia, ancora oggi non è possibile fare il bagno.
“E’ una situazione paradossale. La via Marina è da oltre 4 anni che non ha la balneabilità. C’è una situazione molto particolare perchè Reggio Calabria è condannata dagli scarichi abusivi in corrispondenza del Lido Comunale, del Tempietto e della Capannina. I depuratori a Reggio Calabria funzionano e anche bene, il problema reale sono gli scarichi abusivi che determinano anche la balneabilità delle nostre acque. In più la legge vieta la balneazione nei punti corrispondenti alle foci di torrenti e fiumi. Immagino che già la magistratura e le Procure della Repubblica del territorio stiano indagando per stabilire eventuali omissioni di strutture e accertare responsabilità penali”.
I primi dati dell’estate 2019 rassicurano dunque, seppur lievemente i reggini. Al Comune ed ai Comuni spetta un maggiore controllo sugli scarichi abusivi nonchè una maggiore pulizia delle strade, dei torrenti e dei fiumi.
Di seguito i dati Arpacal che certificano la balneabilità/non balneabilità delle acque.