‘Psychiatric Package’, l’arte di Tania Azzar anima le strade di Reggio
L'arte effimera della reggina Azzar in sostegno alla causa delle strutture psichiatriche a rischio chiusura
13 Novembre 2024 - 16:11 | Renato Pesce
Ancora una volta le strade e gli edifici di Reggio Calabria sono ‘animati’ dai disegni e dall’arte effimera dell’artista reggina Tania Azzar.
Dopo Urban Decay, l’azione di rianimazione urbana nelle aree più degradate della città, è la volta di “Psychiatric Package” il nuovo progetto che questa volta vede la creatività della giovane artista a sostegno della causa delle strutture psichiatriche di Reggio Calabria, a rischio chiusura.
‘Psychiatric Package’: intervista a Tania Azzar
Ai nostri microfoni Tania Azzar ci racconta l’idea e le motivazioni alla base del suo nuovo lavoro:
“Psychiatric Package è un progetto nato sempre in risposta a un problema del territorio, in questo caso della psichiatria. Si parla ultimamente di chiusura delle strutture, delle comunità, si parla appunto di mandare via dei pazienti psichiatrici perché non ci sono più delle strutture sul territorio. Mi sentivo in dovere di dare un piccolo contributo, perché mi sembra che quello che riguarda la psichiatria ancora non viene preso in considerazione: è una discriminazione verso il paziente psichiatrico”.
“In questo caso faccio una piccola animazione narrando quello che sta succedendo, ovvero che i pazienti vengono trattati come dei pacchi e vengono inviati in altre strutture nelle province, come Catanzaro. E proprio perché qui chiuderanno delle strutture, molti lavoratori perderanno anche il lavoro, oltre al fatto che i pazienti che hanno costruito relazioni sul territorio sono costretti a dover recidere i loro legami”.
“È una mini animazione, sono dieci disegni che incollo in vari posti della città destinati a scomparire, ma appunto che diventano un’animazione video.L’arte è il mio mestiere. Mi piace disegnare, volevo dare un piccolo contributo, anche perché io ho avuto esperienze anche di lavoro in questo ambito: sono laureata in psicologia, quindi sono sensibile verso la psichiatria, verso la sofferenza mentale. L’arte effimera è dell’arte destinata a scomparire proprio perché in luoghi pubblici, quindi lasciata fruire a chi passa. Utilizzo bombolette ma sono dei disegni a tempera che incollo. Si possono togliere via facilmente, anche “purtroppo”, perché poi mi dispiace sono sempre dei disegni unici”.
Dieci disegni sparsi per la città a raccontare il dramma di un intero settore, a denunciare una situazione ormai insostenibile per centinaia di famiglie e lavoratori, di persone in difficoltà che hanno bisogno e soprattutto diritto a cure e ad un’assistenza fattiva e quotidiana. Con la speranza che l’arte dia loro voce.
“In questi giorni si dovrebbe decidere la sorte di queste cooperative, di queste comunità. Io spero che ci sia attenzione al problema, ci sia veramente l’uguaglianza dei diritti della cura”.
Per prendere visione dell’animazione completa di Tania Azzar è possibile visitare il seguente LINK.