Processo Miramare, gli ultimi teste della difesa tra tensione e ricordi confusi: “Fate finta di non capire”

Processo Miramare, un'udienza particolarmente 'frizzante' quella andata in scena oggi. La sentenza si avvicina

Processo Miramare 1

Processo Miramare, un’udienza particolarmente ‘frizzante’ quella andata in scena venerdi 15 ottobre presso l’Aula bunker di Reggio Calabria. Il processo vede imputati il sindaco Falcomatà, gli imputati, l’allora vicesindaco Armando Neri e la giunta del primo mandato, assieme al segretario generale del Comune Giovanna Acquaviva) con l’accusa di falso e abuso in atti di ufficio in relazione all’ormai celeberrima di assegnazione diretta del Miramare all’associazione Il Sottoscala di Paolo Zagarella.

Mai come oggi sono stati numerosi e vibranti i richiami, verso i teste della difesa, da parte del P. M. Walter Ignazitto e del Presidente del Collegio del Tribunale, Fabio Lauria.

“Mi da l impressione di fare finta di non capire. È sempre vago e confuso, la invito a essere più presente a se stesso”, esclama spazientito ad un certo punto Lauria verso il testimone Pietro Alampi, verso il quale poco prima Ignazitto aveva detto “secondo me lei non sta dicendo la verità. Ho l’obbligo di ricordarle che ci sono intercettazioni che testimoniano il contrario di quanto sta affermando in questa aula”.

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Pietro Alampi è il primo dei tre testimoni ascoltati oggi, mentre è definitiva la rinuncia ad ascoltare l’ex assessore Mattia Neto complici problemi di salute. Consulente aziendale, Alampi si definisce simpaticamente ‘commercialista pentito’. E’ lui ad aver inviato la Pec con il quale l’associazione Il Sottoscala richiede l’assegnazione dell’Hotel Miramare, associazione dell’amico\conoscente Pietro Zagarella anche se non sa dettagliare l’occupazione lavorativa dello stesso (“qui nessuno mi sa mai dire che lavoro fa Zagarella”, sottolinea ironico Ignazitto).

Alampi chiarisce di non aver mai conosciuto personalmente Giuseppe Falcomatà (“solo indirettamente quando si è candidato a sindaco di Reggio Calabria”) e specifica le motivazioni che lo hanno portato a presentare la domanda in luogo di Zagarella. “Perchè possedevo una Pec e Zagarella no”, la motivazione che lascia perplesso Ignazitto il quale risponde ‘si rende conto che è inverosimile? E poi per quale ragione l’ha scritta lei? Credo Zagarella sappia scrivere bene’.

Alampi faceva parte del gruppo ristretto che ha effettuato il sopralluogo nei locali del Miramare, per verificarne lo stato e una stima forfettaria delle spese necessarie per renderlo utilizzabile. “Non mi sono mai chiesto quale fosse la cifra necessaria e nemmeno della fattibilità economica dell’operazione. Per quali ragioni? Ero li in veste di amico, non di consulente. Era presente un ingegnere quel giorno per fare la stima”, le parole di Alampi.

La difesa, complice l’assenza dell’Avv. Andrea Alvaro (legale di Zagarella) ha rinunciato al controesame di Alampi dopo aver chiesto al Tribunale la possibilità di spostare a data successiva il controesame. Negativa la risposta di Lauria.

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Dopo Alampi, è il turno di Maria Iannì, ex funzionaria del Comune di Reggio Calabria (oggi in pensione), Rup del procedimento di istruttoria legato al Miramare. Dopo aver ripercorso le tappe salienti che hanno portato all’assegnazione del Miramare all’associazione Il Sottoscala, Iannì ha dichiarato di non sapere se la stima (di 21 mila euro) necessaria per rendere fruibile il Miramare fosse stata realmente fatta, ‘forse in modo informale e in ogni caso non da me. L’istruttoria l’ho portata avanti io ma per ogni cosa facevo riferimento alla dott.ssa Maria Luisa Spanò’, le parole dell’ex funzionaria, assente nel giorno dell’infuocata delibera di assegnazione causa problemi di salute.

Stimolata dal P.M. Ignazitto, che chiedeva quali fossero le caratteristiche di rilievo dell’associazione Il Sottoscala per meritarsi l’assegnazione del Miramare, Iannì riferisce di non meglio precisati progetti nazionali presenti all’interno del curriculum. “In realtà non vi è alcun riferimento, anzi sino al momento dell’assegnazione posso affermare che l’associazione era un’illustre sconosciuta”, le parole del P.M.

E’ il momento più teso dell’udienza, con Iannì che secondo il Presidente del Tribunale Lauria si mostra ‘apertamente conflittuale’ rispetto alle domande che gli vengono poste. L’ex funzionaria del Comune infine, dopo varie sottolineature da parte di Ignazitto, afferma di aver sbagliato ad aver utilizzato il termine ‘concessione’ all’interno dell’istruttoria. “Chi decise di fare assegnazione diretta all’associazione Il Sottoscala invece di un regolare bando? Non lo so, di certo non io. Credo si optò per quella decisione perche permetteva di utilizzare il Miramare in tempi rapidi e senza spese a carico dell’amministrazione. Quante altre associazioni avrebbero potuto farlo?” si domanda, prima di concludere la testimonianza assicurando di “non avere affetto” nei confronti del Miramare, a differenza di tutti i cittadini di Reggio Calabria.

Demetrio Barreca il terzo ed ultimo testimone ad essere ascoltato. L’attuale direttore generale del Comune di Reggio Calabria, ex dirigente del Settore Finanze prima e poi in quello di Tributi e Appalti, ha ricordato tutti gli step che precedono e accompagnano una riunione di giunta, con le eventuali delibere e assensi dei vari assessori.

“Non ricordo casi di voti contrari di assessori rispetto ad una delibera, ma in quanto vice non ero sempre presente alle riunioni”, le parole di Barreca.  L’udienza odierna si è conclusa con un lungo dibattimento su una possibile contraddizione di Barreca, relativa all’esistenza del regolamento per la pubblicazione delle delibere.

Verso la sentenza

Dopo aver ascoltato oggi gli ultimi testimoni della difesa, venerdi 22 ottobre è prevista la requisitoria del Pm. Il 19 novembre invece è prevista la Camera di consiglio che porterà poi all’emissione della sentenza.

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