Periferie al Centro, il piano di Nucera per Arghillà: ‘Medicina e ospedale per la rinascita’
Il presidente della Cooperativa 'Libero Nocera' propone un'idea di sviluppo per uno dei quartieri più fragili della città
14 Aprile 2025 - 19:08 | di Redazione

Si è tenuto nella giornata di sabato un partecipato evento di Forza Italia sul tema “Periferie al Centro”, un’iniziativa di ascolto e proposta nelle periferie delle 14 città metropolitane. All’incontro ha partecipato, tra gli altri, Gaetano Nucera, presidente della Cooperativa Sociale Libero Nocera.
Anche lei protagonista dell’evento ‘Periferie al Centro‘. Ha voluto, vista la sua lunga esperienza, portare un contributo di idee, qual è secondo lei il messaggio che si è voluto dare alla città, attraverso l’iniziativa?
“L’evento ‘Periferie al Centro‘ ha lanciato un messaggio forte e inequivocabile: è giunto il momento di mettere realmente al centro dell’agenda politica le periferie, troppo spesso dimenticate. La partecipazione è stata ampia, segno di una comunità che chiede attenzione e risposte. La mia presenza all’evento è stata come esperto di servizi sociali, con un’esperienza trentennale sul campo, per contribuire con idee e proposte concrete, grazie anche alla stima e al sostegno dell’on. Francesco Cannizzaro, che da sempre valorizza le competenze di chi lavora per il bene comune”.
L’impegno nel sociale e la partecipazione all’evento
Per tanti anni ha lavorato nel sociale. Cosa ha significato per lei partecipare a questo evento?
“È stato naturale. Il mio percorso è sempre stato orientato al servizio della comunità, soprattutto delle fasce più fragili. Partecipare a un evento come questo mi ha permesso di portare la voce dei territori e di proporre soluzioni basate su esperienze reali – spiega il presidente Nucera – Per me, il sociale e la progettazione politica sono due facce della stessa medaglia: entrambi devono migliorare la vita delle persone”.
Proposte per il risanamento delle periferie
Qual è la sua proposta per contrastare il degrado nei quartieri come Ciccarello, Marconi, Arghillà e Archi CEP?
“Non possiamo più ignorare la realtà dei ghetti urbani. A pochi metri dal centro cittadino, troviamo zone in cui lo Stato è praticamente assente. La proposta che ho formulato parte da un ‘Piano di Recupero e Legalità’: presenza dello Stato, riqualificazione urbana, servizi sociali e inclusione. La delocalizzazione è la chiave: non si può eliminare un ghetto se si continua a concentrare fragilità in uno stesso luogo”.
La strategia di delocalizzazione e la proposta per Arghillà
Difficile da realizzarsi.
“Certamente. Ma è l’unica efficace. Occorre un piano pluriennale, graduale. Acquistare alloggi sul mercato privato, redistribuire le famiglie sul territorio, svuotare progressivamente i grandi insediamenti degradati e restituire quegli spazi alla città. Inserirvi servizi: scuole, uffici pubblici, università, ospedali, presìdi di polizia”.
“C’è una proposta concreta sul tavolo che potrebbe davvero rappresentare la svolta: la creazione di un polo universitario di Medicina a Reggio Calabria, da aggregare alla realizzazione di un grande ospedale metropolitano. Se questo progetto venisse collocato proprio nell’agglomerato urbano di Arghillà, trasformeremmo un problema in una risorsa. Arghillà da ghetto diventerebbe centro di eccellenza, motore di sviluppo, formazione, lavoro e cura. Non è utopia, è una visione concreta che merita coraggio politico e investimenti strategici”.
Ma è davvero realizzabile?
“I ghetti non nascono per caso. Sono frutto di scelte urbanistiche sbagliate e di assenza istituzionale. Se vogliamo superarli, serve visione, coraggio e investimenti. Serve credere che ogni zona della città possa diventare risorsa”.
Cosa ne pensa dell’ordinanza di sgombero del settore 6 di Arghillà?
“Non servono sgomberi spot. Servono strategie. Non possiamo pensare che basti svuotare un palazzo per risolvere un problema. Bisogna offrire alternative, costruire percorsi di inclusione. Solo così potremo dire di aver messo davvero le periferie al centro. Non esiste progresso per Reggio Calabria se una parte della città viene lasciata indietro”.
Vista la sua lunga esperienza e il suo impegno costante in città, in vista delle prossime elezioni, intende dare un contributo con una candidatura? Si candiderà alle prossime elezioni?
“Ho già dato il meglio alle elezioni… scolastiche! Scherzo, naturalmente. Oggi vivo una stagione diversa, più dedicata alla riflessione, al contributo tecnico. E va bene così”.
