Museo del Mare, l’altra faccia della medaglia. Rosmini: ‘Inaccettabile’
Oggi la posa della prima pietra. Botta e risposta tra il titolare del cantiere nautico ed il vicesindaco Brunetti
22 Febbraio 2025 - 09:03 | di Redazione

Oggi è il grande giorno per il Museo del Mare: alle ore 11 verrà posata la prima pietra di quella che si annuncia come una delle più importanti opere pubbliche per Reggio Calabria. Tuttavia, all’ombra dell’entusiasmo istituzionale, resta irrisolta la questione della delocalizzazione del cantiere nautico R Marine Group.
Il titolare dell’azienda, Federico Rosmini, in un’intervista esclusiva a CityNow, ha annunciato per oggi una protesta pacifica dei lavoratori, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle incertezze occupazionali che pesano su circa 15 famiglie.
Il Museo del Mare e la delocalizzazione del cantiere nautico

“Ci sentiamo discriminati. Il nostro cantiere fornisce servizi essenziali per la città e la sicurezza in mare, eppure non è stata trovata una soluzione concreta per la nostra delocalizzazione. C’era un protocollo d’intesa che prevedeva una ricollocazione, ma è stato ignorato. Non ci è stata ancora fornita un’alternativa concreta. Non possiamo essere sfrattati senza una soluzione chiara”.
Rosmini fa riferimento a un protocollo d’intesa, firmato anni fa, che prevedeva la delocalizzazione dell’azienda in un altro sito, prima dell’avvio dei lavori per il Museo del Mare.
“Il documento era chiaro: prima di procedere con il progetto, bisognava trovare un’alternativa per il cantiere. Oggi si dà il via ad un’opera senza aver risolto questa criticità, ed è inaccettabile”.
Brunetti: “Trovare un accordo è necessario, ma nessuno può imporre condizioni”
Il vicesindaco Paolo Brunetti, ospite di LiveBreak, format di attualità targato CityNow, ha sottolineato che l’amministrazione è da tempo impegnata nella ricerca di una soluzione:
“Per quanto riguarda il cantiere di Rosmini, abbiamo provato a trovare più di tre o quattro soluzioni alternative, tra cui l’area di Pentimele e l’ex cantiere nautico del parco lineare sud. È vero, magari non rispondono perfettamente alle esigenze dell’azienda, ma a un certo punto serve mediazione. Anche lasciare il cantiere all’interno del porto è un’opzione che abbiamo considerato”.
Brunetti ha poi aggiunto:
“In questi mesi c’è stato un continuo braccio di ferro e ora la questione è nelle aule di tribunale. Noi speriamo ancora in un accordo, ma non possiamo permettere che un’opera di questa importanza venga bloccata. La scadenza della concessione è fissata e un trasferimento va trovato”.
Cardia: “Una scelta politica, ora il dialogo è necessario”
Il consigliere comunale Mario Cardia (Lega) ha espresso le sue perplessità sul percorso seguito dall’amministrazione sul Museo del mare nel corso dell’ultima puntata di Live Break:
“Io non credo che la scelta di accantonare il progetto del Museo del Mare sia stata dettata solo dalla mancanza di fondi, ma sia stata una vera e propria scelta politica. Ricordo bene quando il sindaco Falcomatà definì quest’opera ‘una cattedrale nel deserto’, per poi riproporla dopo 11 anni. Sono contento che finalmente oggi si possa mettere la prima pietra e parteciperò personalmente alla cerimonia, perché si tratta di un’opera straordinaria. Tuttavia, resta un nodo cruciale: il futuro del cantiere nautico di Federico Rosmini, che al momento non ha ancora una soluzione concreta. La scadenza della concessione è fissata al 31 marzo 2025, quindi c’è ancora margine per un dialogo. Andare avanti a colpi di contenziosi legali potrebbe avere conseguenze negative anche per il Museo del Mare stesso. Mi auguro che entrambe le parti possano trovare un accordo nell’interesse delle 15 famiglie che dipendono dal cantiere nautico”.
Tra celebrazione e protesta
Mentre le istituzioni celebrano l’inizio dei lavori, i dipendenti del cantiere nautico R Marine Group non intendono rimanere in silenzio. La protesta pacifica di oggi vuole essere un segnale per richiedere maggiore attenzione sulla loro situazione.
Intanto, il futuro del cantiere si gioca su due piani: da un lato le trattative tra l’amministrazione comunale e Rosmini, dall’altro il verdetto del Consiglio di Stato, che potrebbe essere decisivo per il destino dell’azienda.