Piazza del Popolo, il gruppo La Strada: ‘Mercato storico un patrimonio da salvaguardare’
Un confronto costruttivo per il futuro della Piazza. Il mercato come elemento culturale e identitario
08 Marzo 2025 - 18:40 | di Pasquale Romano

Il mercato di Piazza del Popolo è l’unico mercato della città che ha operato in totale continuità per più di 70 anni: è quindi il vero mercato storico di Reggio.
Il partecipato incontro organizzato da La Strada presso la Sala Commissioni di Palazzo San Giorgio ha dato molti e competenti spunti perché l’Amministrazione Comunale possa fare, per Piazza del Popolo, una scelta ponderata che salvi i lavoratori del mercato e salvi la storica funzione della Piazza, valorizzandola. Molte le presenze e articolati gli interventi.
Un confronto costruttivo per il futuro della Piazza
Moderato da Nino Mallamaci, già assessore della Primavera di Reggio, il tavolo dei lavori ha visto gli interventi del Professore Minuto, delle architette e ricercatrici Maria Rossana Caniglia e Lidia Errante, dell’urbanista Alberto Ziparo, di Lidia Liotta di Legambiente, di Ornella De Stefano e Tonino De Pace del Circolo Zavattini, di Antonio Casile di AMPA 25 aprile; tra i partiti presenti sono intervenuti Pino Siclari del Partito Comunista dei Lavoratori, Gerardo Pontecorvo di Europa Verde, di Giuseppe Modafferi di Democrazia Sovrana e Popolare. Presente anche il circolo comunale di Sinistra Italiana Rosa Luxembourg.
Nutrita la presenza dei lavoratori di Piazza del Popolo che sono intervenuti con Giovambattista Pellegrino e Santa Morabito.
Uno studio per valorizzare Piazza del Popolo
Un incontro che ha descritto in maniera estremamente approfondita la situazione attuale di Piazza del Popolo, inquadrandola nella sua dimensione storica e collocandola nelle prospettive future. La Strada con il suo consigliere Saverio Pazzano ha condiviso il lavoro prodotto dalle ricercatrici Caniglia ed Errante, che costituisce uno studio approfondito di Piazza del Popolo, capace di essere una sorta di piattaforma su cui innestare le diverse funzioni cui può assolvere lo spazio pubblico della Piazza.
Piazza del Popolo può essere reinventata, con una vocazione che sia cara alla Comunità reggina, ma con una dimensione contemporanea. La nostra città ricorre sempre a richiamarsi alla grandezza della Magna Grecia, ma dimentica tutto il resto della sua storia, fino quasi a essere senza storia: ma è nel contado, nei mercati che si incontra la vera e continuativa cultura popolare del territorio.
Il mercato come elemento culturale e identitario
Non servono gli ideologismi, ma servono i ragionamenti sensati e di prospettiva: il mercato è Cultura con la C maiuscola e salvarlo nel luogo in cui, storicamente, è collocato dall’immediato dopoguerra è l’unico modo di valorizzare la storia della comunità, anche nella sua evoluzione multietnica.
Questo valorizza e rafforza la dimensione polifunzionale della Piazza, che può essere, nell’arco della stessa giornata – e comunque sicuramente durante i mesi e gli anni – anche piazza delle libere attività per la cittadinanza, dello sport, degli eventi ed episodicamente spazio per il parcheggio.
La tutela architettonica della piazza, il restauro conservativo che tutti auspichiamo può andare necessariamente in questa direzione.
Un dossier per l’Amministrazione Comunale
Si tratta di superare resistenze che ad oggi sembrano del tutto inspiegabili e quasi ideologiche.
Sulla base dei lavori svolti nella Sala Commissione con questo qualificato incontro Saverio Pazzano con La Strada presenterà un dossier all’Amministrazione Comunale e saranno diverse le altre iniziative, in collaborazione con altre associazioni, partiti, movimenti e comitati per sostenere questo che è un impegno in nome della Costituzione: Italia repubblica fondata sul lavoro. Il lavoro che va agevolato, difeso, tutelato, ma anche valorizzato nella sua dimensione di storia della comunità reggina.
Salvare il mercato per valorizzare Reggio Calabria
Il mercato è la prima cosa che, spesso, i viaggiatori vanno incontrando in una città. Salvare il mercato storico, organizzarlo e non lasciarlo all’abbandono come negli ultimi anni, è la cosa principale che possiamo fare per la valorizzazione turistica e la cultura.
L’umanità, i lavoratori, le scelte urbanistiche, le funzioni degli spazi pubblici sono la materializzazione evidente della Cultura. Sono la cultura stessa. In questo, soprattutto in questo, vogliamo essere capitale.
