Reggio, scappa con la bimba. Il padre perde le tracce e inizia l’incubo: chiesto un intervento immediato

E' la storia drammatica di un padre di Reggio Calabria che accusa la compagna di sottrazione di minore oltre che di calunnia

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Difficile, se non impossibile in questa fase, giungere alla verità. Non conosciamo i dettagli di questa terribile vicenda. Non possiamo verificare i motivi che hanno determinato la completa rottura dei rapporti tra i due. Ciò che balza però alla nostra attenzione è il tormento di una famiglia distrutta e soprattutto il dolore di una piccola bimba, lontana dall’abbraccio e dall’amore di un padre, ignara del dramma in cui si ritrova.

Con il consenso del padre e tutelando la povera bambina, proviamo a raccontarvi la storia di un genitore in lacrime che ha accusato e denunciato la compagna di sottrazione di minore e calunnia.

L’incontro sui social, la relazione e la nascita della bimba

Si sono conosciuti via social, tramite Tik Tok, qualche anno fa. Lei italiana residente all’estero, lui di Reggio Calabria.

Dopo qualche mese di contatti, Maria (nome di fantasia) decide di trasferirsi in riva allo Stretto, lasciando il suo Paese d’origine e il compagno con cui viveva. Inizia così una vera e propria relazione sentimentale. Una storia come tante, inizialmente serena per entrambi, ma che presto si trasforma in un vero incubo.

Dall’amore dei due nasce una splendida bimba, ma alla spensieratezza iniziale subentrano, nel giro di pochi anni, problemi e malesseri che determinano un deterioramento del rapporto di coppia.

Secondo quanto accusato dal padre, la compagna Maria, fin dal momento della nascita della figlia, si è dimostrata più dedita alla propria immagine e ai social che alla famiglia, trascurando così spesso i doveri di madre e di compagna.

Il viaggio dalla zia, il saluto e l’abbandono

Un giorno Maria propone al compagno di voler andare a trovare la zia che viveva in un’altra regione. D’accordo con il padre, ignaro di cosa sarebbe accaduto, Maria e la bimba di solo un anno e sette mesi partono per quello che doveva essere un viaggio di pochi giorni.

Il padre abbraccia la figlia in aeroporto, convinto di rivederla presto. Da quel momento però i contatti tra i due diminuiscono e Maria risponde sempre meno al telefono, fino a scomparire.

Il ‘viaggio dalla zia sarebbe stata dunque una scusa, secondo il padre, perché Maria aveva predisposto tutto per non tornare più. 

Da circa due mesi il padre non ha notizie della bambina. In mano gli rimangono solo le carte di una denuncia querela per sottrazioni di minori e calunnia, insieme ad una lettera rivolta alla piccola, alla quale, col cuore in mano, si rivolge così:

“Mi manca tutto di te…”.

Il padre chiede adesso un intervento immediato da parte delle autorità, nella speranza di poter incidere positivamente sulla volontà di una madre che con l’inganno ha allontanato di fatto la figlia dal nucleo familiare, portandola a centinaia di chilometri di distanza dalla propria casa.

Il legale del padre

La vicenda è seguita dell’avv. Sergio Cristarella del Foro di Reggio Calabria il quale, nel rispetto di tutta la vicenda, rilasciando poche dichiarazioni afferma:

“Abbiamo richiesto subito l’aiuto delle autorità per accertarci sullo stato di salute della piccola e siamo fiduciosi che gli organi competenti possano in breve tempo mettere fine a questo incubo”.