Reggio, cantiere in Via Diana… più lungo del Ponte di Genova

"Riapriremo presto ma tra mille difficoltà e danni subiti. Chiediamo che l’amministrazione comunale chiarisca i motivi ed ogni eventuale responsabilità di un così grave ritardo". afferma la direzione del locale Rebelot

Via Diana Reggio Calabria

Riceviamo e pubblichiamo la seguente comunicazione da parte della direzione di ‘Rebelot’, il locale bistrot situato in Via Diana, costretto a chiudere negli ultimi mesi a causa di lavori al manto stradale ancora non risolti.

Via Diana è un lembo di strada, circa 50 metri lunga per 5 di larghezza, che congiunge l’arteria principale della città, Corso Garibaldi, con uno degli immobili più prestigiosi, Villa Zerbi. Il Rebelot è un bistrot italiano nato il 18 dicembre 2023, quando i lavori di ripristino della pavimentazione iniziati su tale lembo di strada avrebbero dovuto essere già conclusi.

Invece no. Da allora un crescendo di interruzioni, scavi e ricoperture si sono alternati, ancora ad oggi. Condutture rimaste “a cielo aperto” per lunghi mesi, la via trasformata in una discarica, anche per il malvezzo di alcuni che abbandonavano, sulla terra nuda, bottiglie, lattine e altri residui, in specie della movida notturna reggina.

Auto che di notte venivano parcheggiate selvaggiamente sulla parte rimasta accessibile, senza alcun intervento da parte delle autorità preposte. Un far west “moderno”. Persino l’attraversamento pedonale della via era impedito, anche a coloro che, pur in ottima forma fisica, dovevano desistere per i gravosi ostacoli al percorso”.

Prosegue la direzione del locale reggino.

“Il Rebelot, fra mille disagi, ha cercato di resistere, fino a quando, nel mese di maggio del 2024, anche l’accesso di potenziali acrobati all’esercizio è stato impedito. Da allora sono trascorsi ulteriori 7 mesi ed i lavori non sono ancora conclusi; ma, finalmente, pur con ancora diverse limitazioni, probabilmente nei prossimi giorni sarà possibile riaprire.

I danni subiti sono evidentemente tanti, ed in una città come Reggio, in cui la gravità del contesto economico-imprenditoriale è anche sottolineata, qualora ce ne fosse bisogno, dalle recenti classifiche de Il Sole 24 Ore, è difficile rialzarsi dopo aver subito colpi così duri.

Abbiamo cercato l’interlocuzione con l’amministrazione comunale, anche per addivenire ad una soluzione globale della vicenda. Ma purtroppo, a parte la buona volontà di qualcuno, di un’assessora in particolare, non abbiamo trovato disponibilità.

Noi, non ci abbattiamo, malgrado tutto contiamo ancora sulla forza del nostro motto che identifica anche l’appartenenza ad un gruppo di imprese in rete: “CIA’PUTIMUFARI”!!! Il Rebelot molto presto riaprirà i battenti.

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“Lentezze amministrative e responsabilità diffuse”

“Indipendentemente dalle responsabilità specifiche dell’Amministrazione o eventuali dell’impresa appaltante, che ovviamente noi non siamo in grado di poter rilevare (anche perché nulla di ufficiale è emerso al riguardo), vanno considerate alcune circostanze che nella nostra realtà sono diventate prima prassi e poi regole.

Infatti da tempo forse immemore nella nostra città è quasi un imperativo che, una volta affidato un lavoro ad un’impresa, indipendentemente dalla gravità del contenzioso, dei ritardi e delle sospensioni di attività di cantiere, gli appalti non vengano revocati e riassegnati.

La “giustificazione”? La riassegnazione comporterebbe tempi lunghi! Come se quelli di esecuzione effettiva fossero, in comparazione, accettabili o “il male minore”. Ma è così che si crea un corto circuito in relazione al quale (indipendentemente dalle singole responsabilità o meno) ogni impresa affidataria sa di poter contare a priori su tempi indefiniti per il completamento dei lavori. Un atteggiamento, quello dell’amministrazione, fortemente “diseducativo”.

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L’appello all’amministrazione comunale

“Probabilmente è per questo che il ripristino della pavimentazione del manto stradale di Via Diana, circa 300 mq, da tempo programmato, possa essere durato ben più del tempo necessario a costruire il nuovo ponte di Genova subito dopo il tragico e non previsto crollo.

Chiediamo che l’amministrazione possa chiarire i motivi ed ogni eventuale responsabilità di un così grave ritardo; chiediamo, ancora una volta e stavolta pubblicamente, che l’amministrazione comunale dia a noi la possibilità, più volte richiesta, di interloquire sulla vicenda specifica e le conseguenze cagionate, con l’assunzione di ogni propria (ed eventualmente altrui) evidente responsabilità”, conclude la direzione del Rebelot.