Rimossa targa dal Palazzo della Cultura, Modafferi (Dsp): ‘Piena solidarietà a Lamberti e Raffa’

"Invitiamo a rivedere tale “vile” azione, ripristinare lo stato iniziale e scusarsi per il vistoso ed infantile errore", afferma Democrazia Sovrana Popolare

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Democrazia Sovrana Popolare, attraverso una nota del coordinatore regionale Giuseppe Modafferi, esprime solidarietà a Giuseppe Raffa e al dott. Eduardo Lamberti Castronuovo rispetto alla vicenda che ha visto l’amministrazione comunale rimuovere l’epigrafe dall’interno di Palazzo Crupi.

La realtà supera ogni immaginazione afferma Pirandello, ed in effetti l’episodio vissuto a Reggio della rimozione della lastra descrittiva al Palazzo della Cultura conferma un simile pensiero. Mai avremmo potuto immaginare che un sindaco di una importante città come Reggio, con tutta una serie di complessità da risolvere, potesse avere il tempo per occuparsi di un tale aspetto e quindi far compiere un simile gesto.

Un atto che divide invece di unire

Un atto non trova alcuna spiegazione logica, se non il risultato di una pochezza umana che può generare frustrazione, invidia, livore e mancanza di rispetto per la storia per l’avversario politico e per i Cittadini. Un sindaco dovrebbe sforzarsi ad unire le varie anime della città, costruire un clima disteso di armonia, è di fatto sindaco di tutti e deve adoperarsi a costruire il bene comune, invece spesso sempre ha agito a dividere, creando in molti casi un clima di odio: murales, covid, lastra commemorativa, ecc.

Piena solidarietà a Lamberti e Raffa

Esprimiamo piena solidarietà al dott. Lamberti ed al dott. Raffa, vittime inconsapevoli di un simile oltraggio al loro lodevole lavoro al tempo svolto, un lavoro che ha dato un beneficio concreto all’intera popolazione reggina, un gesto che offende la loro dignità politica, professionale ed umana, cancellati per un capriccio puerile.

Un appello per il ripristino della lastra

“Cui prodest una simile bravata adolescenziale? L’autore non si rende conto nell’agire, del danno che produce al clima politico della città, allo sviluppo condiviso che necessita di un clima collaborativo, non è nuovo a simili azioni patologiche, dovrebbe, in una atto di umiltà, valore a lui sconosciuto, chiedere scusa agli autori del recupero della Casa della Cultura ed all’intera cittadinanza; possiamo sperare si sia trattato di un errore, tutti possono sbagliare anche il sig. Sindaco.”

Invitiamo a rivedere tale “vile” azione, ripristinare lo stato iniziale e scusarsi per il vistoso ed infantile errore.

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