Reggio, incontro rete ‘No Ponte’. Libera: ‘Non unisce due coste, ma due cosche’
L'incontro pubblico presso l'Auditorium S.Caterina, ex Cinema Aurora, per discutere sulle criticità del progetto e le alternative possibili
10 Maggio 2024 - 12:01 | Renato Pesce
Si è tenuto il 9 maggio a Reggio Calabria presso l’Auditorium S.Caterina, ex Cinema Aurora, l’incontro pubblico promosso dalla rete “No Ponte” per discutere della realizzazione dell’opera infrastrutturale sullo Stretto di Messina.
La giornata dalle condizioni climatiche avverse non ha impedito a numerosi reggini, in vista della manifestazione del 18 maggio a Villa San Giovanni, di riunirsi all’ex cinema per ascoltare il punto di vista delle associazioni e dei movimenti che si stanno contrapponendo attivamente alla realizzazione dell’opera.
Domenico Gattuso, docente di Ingegneria dei Trasporti all’Università Mediterranea, ha portato nuovamente il suo contributo alla causa dei ‘No Ponte’. Con il suo intervento si è soffermato sulle criticità del progetto e del territorio calabrese, e sulle alternative possibili a questo modello strutturale.
Afferma Gattuso:
“Diciamo un no secco al Ponte, ma diciamo sì ad altro perché esistono delle alternative. L’alternativa non deve essere necessariamente strutturale, può essere configurata in un insieme di servizi di qualità che migliorino le condizioni attuali dell’attraversamento e nello stesso tempo permettano all’area metropolitana dello Stretto di diventare una realtà. Integrare le due sponde le due città di Reggio-Messina, ma anche villa San Giovanni perché no, in un’ottica di agglomerazione urbana da 500.00/600.000 abitanti, quindi una città primaria a livello nazionale. Lo si può fare probabilmente con risorse assai più limitate rispetto a quelle nel progetto del ponte. Per inciso, risorse che non ci sono, attraverso un progetto che definitivo non è. I tempi si allungheranno perché, a mio avviso, passare dal progetto definitivo a quello esecutivo richiede impegno e tempo. Ci saranno vicende politiche che probabilmente influenzeranno anche l’iter di tutto questo processo”.
Conclude Gattuso:
“Ritengo che questo territorio abbia molta più esigenza di altro che non di quel tipo di grande opera: abbiamo infrastrutture cadenti, tassi di incidentalità sulle nostre strade elevatissimi, ferrovie da terzo mondo, servizi di traghettamento insufficienti e carenti. Si può fare davvero tantissimo, in termini sia di servizi e infrastrutture di trasporto, ma anche guardando ad altre necessità, perché non esistono solo i trasporti. Vi è la sanità, l’istruzione, da mettere in sicurezza un territorio intero. Ma questo non per dire che siamo benaltristi, piuttosto per rivendicare qualcosa di fattibile ora e subito, a risorse limitate, piuttosto che rincorrere delle chimere che a mio avviso sono puramente oggetto di propaganda politica e di interesse elettorale”.
Presente all’incontro anche Daniele Cartisano, presidente del circolo di Legambiente di Reggio Calabria.
Dichiara Cartisano:
“Anche a Reggio si riunisce e ricompatta la rete “No ponte”. Insieme alle altre associazioni oggi porteremo al centro del dibattito la questione “Ponte”, le criticità emerse dalla costruzione di quest’opera, e i problemi che la cittadinanza reggina avrà dalla sua costruzione. Come Legambiente siamo assolutamente contrari a un modello di sviluppo assolutamente insostenibile per il nostro territorio, quindi ci opponiamo alla costruzione del Ponte. Siamo presenti oggi, saremo presenti il 18, e insieme alle varie associazioni porteremo avanti delle battaglie affinché quest’opera non venga realizzata. Vorremmo che si potesse investire sulle navi elettriche su un modello di sistema alternativo di attraversamento dello Stretto, senza andare a intaccare un ecosistema già fortemente compromesso.
Conclude Cartisano:
“L’appuntamento è il 18 di maggio a Villa San Giovanni, è un invito a tutta la cittadinanza: è importante che se ne parli e che si dia il messaggio che il territorio di Reggio si interessa alla questione ‘Ponte'”
Anche l’associazione ‘Libera‘ con Elena Crucitti, referente del coordinamento di Reggio Calabria, ha preso parte all’evento.
Afferma la Crucitti:
“La metodologia di libera è quella di favorire e promuovere la ‘rete’, quindi Libera in questo momento e in questa occasione ha deciso di fare rete con tutto il coordinamento “No ponte”. Questo dal punto di vista del metodo di lavoro: stare insieme per rivendicare dei diritti, perché non ci può essere legalità se non c’è giustizia sociale”.
Spiega la referente reggina di Libera:
“La posizione di Libera è stata ribadita in maniera esemplare da don Luigi con quell’affermazione che è stata ampiamente criticata e che qui stasera ripeteremo: ‘Il ponte non unisce due coste, ma due cosche‘. Questo non perché tutti i siciliani e tutti i calabresi siano mafiosi, anzi: noi riteniamo esattamente l’opposto. Abbiamo deciso di organizzare questo evento per garantire un diritto di informazione, e per garantire anche un diritto di partecipazione consapevole, perché la legalità parte innanzitutto dalla consapevolezza dei diritti”.
Conclude la Crucitti:
“La volontà di oggi è quella di offrire a tutte le persone che ancora non hanno le idee chiare sul perché Libera, Legambiente e tante altre realtà del territorio si dichiarano contro il ponte sullo Stretto lo possono scoprire oggi. Soprattutto si possa ragionare insieme, perché è un tema che interessa tutta la collettività e non si può rimanere indifferenti”.