Reggio, imbrattata la targa commemorativa dedicata a Norma Cossetto

Targa norma cossetto

Di fronte all’ennesimo vilipendio nei confronti dei martiri delle foibe, nel totale silenzio delle istituzioni conniventi per questioni di partigianeria, esprimiamo un sincero disprezzo che va oltre la tiepida indignazione. Come Comitato 10 Febbraio, responsabili della memoria civica, ci batteremo e ci esporremo più attivamente e duramente contro questa melma che intende cancellare, in puro stile mafioso, i misfatti della propria eredità.

La targa commemorativa intitolata a Norma Cossetto, studentessa istriana massacrata dai partigiani titini, era stata spostata dall’area Griso-Laboccetta ad un angolino compresso tra una scalinata e un muretto: un buco che la rende invisibile, nonché facile bersaglio degli imboscati. Gli stessi che hanno imbrattato la targa, ben nascosti e protetti.

Che il rispetto dei defunti non fosse esattamente la stella polare dell’antifascismo, ci era già noto. Tutte le giravolte intellettuali e dialettiche si frantumano di fronte alla cruda realtà della storia. 80 anni dopo, difatti, l’attitudine caratterizzata da vigliaccheria, ignoranza e povertà di Spirito, rimane immutata.

Come si accennava, diventano sempre più numerosi gli atti vandalici rivolti alle sedi intitolate a memoria della tragedia giuliano-dalmata che – ribadiamo per i più sbadati e i più ignavi – è una tragedia ITALIANA.

Un malcostume perpetrato nel silenzio mediatico e politico; sintomatico perché conferma l’arrendevolezza collettiva dinanzi al degrado. Per questo la nostra battaglia acquisisce un significato etico incomprensibile al senso comune odierno. Insisteremo con maggiore determinazione, affinché si ripristini la sacralità e non rimanga alcunché di queste sciatte e vili manifestazioni.