Gom di Reggio, la grave denuncia di un’infermiera: “Pazienti ‘mescolati’ e turni massacranti. Qui è l’inferno”

Da ben 42 anni in servizio, Teresa denuncia la drammatica situazione del Gom di Reggio: "Oss come cani, pazienti abbandonati"

Infermiera

La conferenza stampa andata in scena presso l’Aula Spinelli del presidio riuniti del Grande Ospedale Metropolitano ha messo in evidenza uno stato di degrado e abbandono oggettivamente insopportabile. La struttura reggina opera ‘nel pericolo incombente per la sicurezza e la salute sia dei cittadini che del personale ivi operante’, per come denunciato dal segretario generale di Uil Rc, Nuccio Azzarà.

Chi conosce alla perfezione il Gom è certamente Teresa Baccillieri, da ben 42 anni in servizio. Per questo motivo, quanto denunciato dall’infermiera professionale reggina è di una gravità assoluta.

“Nelle scorse settimane sono stati affiancati pazienti covid giovani accanto ad un anziano, che purtroppo dal quel momento si è aggravato sino al decesso. Da quel momento, è scoppiato l’inferno. Tutti i pazienti di chirurgia toracica e vascolare hanno contratto il Covid, assieme a diversi colleghi.

Facciamo tamponi in modo costante per garantire la massima sicurezza, ma ritengo ingiusto quanto accade. Devo andare a lavoro per prendere il Covid? L’ospedale deve tutelarmi e non mandare al massacro me e tutti i colleghi“, le parole comprensibilmente piene di rabbia dell’infermiera reggina.

A pochi mesi dalla pensione, Teresa (in servizio presso il reparto di chirurgia toracica) racconta di uno scenario devastante, che ha tanti responsabili e vede i dipendenti, al pari dei pazienti, nel ruolo di agnello sacrificale.

Da circa 5 mesi sono praticamente l’unica infermiera nel reparto di chirurgia toracica, che ospita 12 pazienti con gravi patologie. Ho lavorato con il massimo sforzo per garantire il miglior servizio in condizioni pessime. Abbiamo dovuto ‘mescolare’ pazienti di toracica e vascolare, alcuni anche nel corridoio addirittura, con oggetti personali per terra. Contano solo i numeri dei ricoveri, non la qualità”, denuncia l’infermiera.

Nel tempo sono state numerose le segnalazioni e le lamentele, ma la situazione di degrado che avvolge il Gom di Reggio Calabria è rimasta immutata, per l’enorme disagio di lavoratori e pazienti.

“In numerose occasioni abbiamo denunciato quanto accade, le nostre lamentele costanti però non hanno prodotto nulla. Gli Oss sono trattati quasi come cani, senza forze per tutto il lavoro sovrumano che devono sostenere.

Di chi è la colpa? Non riusciamo a capirlo, più si va avanti peggio è. Non abbiamo supporto da nessuno, se diciamo qualcosa siamo anche mal visti. In passato ho chiesto appuntamento al dott. Costarella, che reputo persona degna e capace, mi hanno detto che dovevo mandare mail per poterlo incontrare, non ho avuto modo di parlargli”.

Teresa, anche se in malattia, è al Gom per dare il proprio contributo a quello che definisce, tanto è l’attaccamento, il ‘suo reparto’. Quando passione e dedizione non hanno limiti, esattamente come la vergogna di chi permette tutto questo…