Falcomatà, il Miramare come l’Overlook Hotel di Shining. Ma non molla…

Il sindaco sospeso non pensa alle dimissioni, spera nel rientro anticipato e '"vigila" su Piazza Italia

Falcomata Miramare

Della sua variegata ma non ricchissima (complici i tempi dilatati all’infinito tra un film e l’altro) produzione cinematografica di Stanley Kubrick, Shining costituisce uno dei lavori più ‘pop’, ma non per questo privo di eccelsa qualità, del regista nato a New York.

Nel film (tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King) che vede un gigantesco Jack Nicholson nei panni del protagonista, un ruolo chiave lo veste l’Overlook Hotel, luogo metafisico e popolato (?) da figure inquietanti che finisce per avvolgere Jack Torrance in una spirale di follia.

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La premessa serve per accostare l’Overlook Hotel all’Hotel Miramare, e Giuseppe Falcomatà al protagonista di Shining. La struttura alberghiera ‘gioiello della città’, dopo essere costata al sindaco oggi sospeso una condanna in appello nel processo che ha visto coinvolta anche la giunta del primo mandato, ha visto recapitare nei confronti di Falcomatà un rinvio a giudizio, complice la mancata costituzione di parte civile nel primo procedimento.

Con l’incertezza già legata alle possibili tempistiche del rientro a Palazzo San Giorgio (dovuta al ricorso in cassazione, la prescrizione prossima a scattare e una serie di altre variabili), adesso Falcomatà dovrà fare i conti con una nuova tegola, che di fatto potrebbe portare l’amministrazione comunale a vivere quasi un’intera legislatura da ‘sospesa’, con l’andatura claudicante di chi vive senza avere nessuna certezza del domani.

Un fardello pesantissimo per i due sindaci f.f. Brunetti e Versace, con il peso che giocoforza viene scaricato sulle spalle dei reggini e di una città che avrebbe tremendamente bisogno di una guida autorevole e capace di poter programmare a medio e lungo termine, come soltanto un sindaco nel pieno delle funzioni assegnategli dagli elettori potrebbe essere. Cosi però non è e non sarà, con Reggio Calabria destinata a vivere in balia degli eventi e con la costante spada di Damocle sul capo, derivante dalle decisioni della magistratura.

Uscendo dal Tribunale di Reggio Calabria quando le lancette si avvicinavano alla mezzanotte, nel giorno della sentenza di condanna in appello, Falcomatà era stato chiarissimo.

“La città credo che in questi mesi con i sindaci f.f. e la maggioranza abbia retto il colpo, adesso si tratterà di resistere ancora un po’”.

Nessun passo indietro, nessuna volontà di dimettersi per tornare alle urne e ridare a Reggio Calabria un sindaco nel pieno delle proprie funzioni. Chi segue da vicino la quotidianità del sindaco sospeso, garantisce che la risposta è identica anche dopo il recente rinvio a giudizio, che accompagnerà Falcomatà ad un nuovo, inevitabile, processo.

Non è un caso infatti che la pronta reazione di Falcomatà, rispetto a quanto deciso dai Pm in merito alla mancata costituzione di parte civile, sia stata quella di tornare fisicamente nei pressi di Palazzo San Giorgio. Un modo per far sentire la propria presenza, e ribadire la volontà di seguire da vicino le vicende dell’amministrazione comunale.

Secondo quanto raccolto, è di stamattina una riunione tenutasi presso un bar che si trova a pochi metri da Palazzo San Giorgio, alla presenza di Falcomatà e alcuni suoi fedelissimi, tra questi i consiglieri comunali Giovanni Latella, Carmelo Romeo, Massimiliano Merenda e Filippo Burrone, assieme al coordinatore della Task Force sull’aeroporto Tito Minniti, l’avv. Salvatore Chindemi.

Falcomatà quindi non molla, e attende fiducioso il rientro a Palazzo San Giorgio, che secondo alcune voci lo stesso sindaco sospeso fisserebbe tra la fine della primavera e l’estate. Una decisione del tutto lecita, diametralmente opposta rispetto a quella che vide protagonista in passato Giuseppe Scopelliti, con l’ex sindaco e governatore che proprio nei giorni scorsi ha raccontato a Roma il calvario vissuto negli ultimi anni.

Diversa invece la strada scelta da Falcomatà, che però (esattamente come capitato a Jack Nicholson in Shining) rischia di rivelarsi un labirinto infernale, senza via d’uscita ma anzi con un possibile nuovo commissariamento, in caso di condanna in Cassazione.

Danni enormi da evitare non soltanto per Reggio Calabria, città che da anni vive una sorta di sonnolenza che la avvicina pericolosamente al coma, ma anche per lo stesso Falcomatà. Che a causa della propria testardaggine potrebbe vedere il (futuro) destino politico ‘inghiottito’ dalle vicende legate al Miramare.

Luogo dove i corridoi sembrano posseduti da angosce e paure e che rischia di far combaciare la partenza con l’arrivo. Esattamente come l’Overlook di Shining….

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