Discarica di Melicuccà, le sigle sindacali chiedono chiarimenti alla MetroCity
Tra le rescissione del contratto ed il ritardo nei lavori, le sigle sindacali chiedono alla Città Metropolitana un intervento urgente per il superamento dell'emergenza rifiuti
02 Febbraio 2021 - 16:24 | Redazione
Continua la storia infinita della discarica di Melicuccà. Le sigle sindacali, infatti, chiedono di far chiarezza in merito alla rescissione del contratto con la ditta che si occupava dei lavori.
L’appello delle sigle sindacali per la discarica di Melicuccà
“Contratto rescisso e cantiere bloccato. I lavori di bonifica della discarica per rifiuti solidi urbani della discarica di Melicuccà, sono fermi al palo dopo la risoluzione del contratto, con l’azienda aggiudicataria dell’appalto ‘Consorzio Stabile Aduno’”.
Le sigle sindacali Gregorio Pititto della Cgil Reggio Calabria, Celeste Logiacco della Cgil Piana, Rosi Perrone della Cisl Reggio Calabria e Nuccio Azzarà della Uil Reggio Calabria, in una nota congiunta esprimono il loro disappunto in merito alla questione.
“Un segnale negativo considerato il fatto che la funzionalità della discarica, rivestirebbe un aspetto di estrema urgenza, per risolvere gli annosi problemi legati alla raccolta e smaltimento dei rifiuti che da anni affliggono la provincia di Reggio Calabria. Con la decisione di rescindere il contratto, il completamento dell’opera subirà inevitabilmente enormi ritardi”.
“Lungi da noi entrare nel merito della querelle – che di certo avrà strascichi legali – ma vorremmo capire quali iniziative metterà in campo la Metrocity per attivare un percorso alternativo di risoluzione del problema della raccolta e quindi dello smaltimento, atteso che in campagna elettorale la giunta in carica aveva asserito che, con l’attivazione a pieno regime della discarica, la comunità del territorio metropolitano, finalmente non avrebbe più fatto i conti con cumuli di immondizia per strada e sotto casa”.
“Vorremmo capire in che modo impatterà il piano rifiuti del Comune Capoluogo, annunciato dall’amministrazione Falcomatà. Il piano prevedrebbe le ecostazioni mobili, collocate in aree sensibili, relative a tutte le frazioni differenziate ed indifferenziato, si tratterebbe di postazioni di conferimento con cassonetti intelligenti, muniti di scheda magnetica. Aspettiamo la definizione di questo provvedimento, soprattutto per decifrare l’impatto e la fattibilità, in un contesto in cui il sistema di raccolta e smaltimento è stato incastrato in costanti contraddizioni. Bisogna fare in fretta: famiglie, imprese e cittadini sono esasperati e stanchi di dovere assistere ad un decadimento totale della pulizia e del decoro urbano della nostra città; un disappunto che si acutizza fastidiosamente nel momento in cui arrivano nelle cassette postali le ‘cedole’ della TARI, tassa spropositamene elevata rispetto ad un servizio pressoché inesistente”.
“Ci domandiamo dunque, prosegue la nota congiunta, in che termini, con quali interventi e soprattutto con quali tempistiche la Città Metropolitana intende agire. Occorre subito un piano di intervento volto a garantire il superamento dell’emergenza”.