Duomo di Reggio, l’ultimo saluto a Nino. Morosini: “Fermiamo la mano assassina” – FOTO

"Questa tragica morte ci ricorda che dobbiamo combattere l'egoismo che avvelena la società. Nino sarà un modello per le future generazioni". Il discorso del Vescovo Morosini


Dopo i funerali di Stato, di ieri, celebrati ad Alessandria, anche Reggio Calabria porge il suo ultimo saluto ad Antonino Candido, il vigile del fuoco caduto nell’adempimento del lavoro che tanto amava.

I funerali si stanno svolgendo presso la Cattedrale cittadina, ad officiarli Monsignor Morosini. Un discorso appassionato, quello del Vescovo in ricordo del ragazzo che lascia un vuoto incolmabile.

“Accettare la morte non è mai semplice, soprattutto quando avviene in circostanze come questa. Ritrovare la pace sarà difficile per i parenti ed i familiari. Un dolore provocato dall’odio che si pone al di fuori delle regole del vivere umano civile”.

Morosini si sofferma sulla recente svolta delle indagini della tragedia di Alessandria e non cela il disprezzo nei confronti di chi ha spezzato tre giovani vite.

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“Non si può pensare al proprio tornaconto costi quel che costi, anche la vita di persone innocenti come i vigili del fuoco. Essi che si espongono abitudinariamente la propria vita. Non importa neanche il dolore di una giovane sposa o di una madre, di un padre. Ogni atto delinquenziale che non si ferma dinnanzi a nulla avendo posto al vertice di tutto il proprio “io”, la sete del guadagno, la soluzione dei propri problemi. Nulla di questo ha cambiato la logica della mano assassina che, adesso, dice “Non volevo questo massacro”. 

Una Cattedrale gremita, di parenti, amici, forze dell’ordine e istituzioni in ricordo di Nino.

“Quali parole di conforto e di consolazione possono essere mai conferite? – afferma Morosini.  Signore perchè hai permesso questo? Dov’eri quando menti assassine progettavano atti come questo vile massacro? Signore se ci sei perchè non hai fermato questa mano? Sono domande presenti nel cuore di tutti. Ma Gesù ha risposto con la promessa della risurrezione. 

Una risposta che non basta, sicuramente, dal punto di vista della ragione, dell’amore, ma che è anche l’unica risposta di fede che il cristiano può trovare di fronte al mistero della morte”. 

Mons. Giuseppe Fiorini Morisini come un fiume in piena cerca di travolgere la platea del Duomo, per far sentire meno sole le persone che hanno amato profondamente il giovane vigile del fuoco.

“Chi, come Antonino, svolge questo lavoro sa che va incontro ad un pericolo che potrebbe costare la vita. Nino, però, usciva ugualmente perchè l’amore del vigili del fuoco era qualcosa di più grande della stessa morte. Nino amava il suo lavoro e la divisa che indossava, alla quale si era affezionato grazie al servizio paterno”.

Nel suo lungo discorso ai reggini, il Vescovo conclude:

“Oggi, abbiamo la certezza di trovarci dinnanzi ad una morte che sa di eroismo. Antonino diverrà un esempio per le future generazioni. Accanto ai martiri del risorgimento che hanno fatto l’Italia unita si parla delle vittime del terrorismo, della malavita organizzata, ma anche delle vittime del servizio. 

Grazie Nino per questo tuo sacrificio. Grazie familiari per queste lacrime che state versando. Istituzioni , oggi avete un nuovo modello di cui parlare ai giovani per convincere quanti più possibile a denunciare tutto ciò che non funziona. Questa morte ci ricorda che dobbiamo combattere l’egoismo insensibile che avvelena la nostra società”.

La diretta dei funerali.

Foto di Antonello Diano