Dalla sineddoche di Falcomatà al Seminario che spacca Fratelli d’Italia: il Consiglio Comunale si infiamma
A rendere frizzante la seduta è il clima da campagna elettorale che giorno dopo giorno riscalda sempre più la temperatura in riva allo Stretto
18 Marzo 2025 - 19:58 | di Pasquale Romano

Saranno le pareti della sede ospitante (per la seconda volta Palazzo Alvaro, a causa dei lavori di digitalizzazione che interessano l’Aula Battaglia di Palazzo San Giorgio) o l’aria ancora elettrica che la scorsa settimana avvolgeva la città, speranzosa e poi delusa dalla mancata proclamazione di Reggio Capitale della Cultura 2027, ma per una volta il consiglio comunale si è rivelato vivace e fumantino.
Più probabilmente, a rendere frizzante la seduta è il clima da campagna elettorale che giorno dopo giorno riscalda la temperatura, con il sindaco Falcomatà che punta la Cittadella e spera di ottenere la candidatura a presidente di Regione, con il sogno di occupare la postazione oggi mantenuta da Roberto Occhiuto.
Il primo cittadino non vola alto soltanto con le speranze ma anche con le metafore. Se nella scorsa seduta le anatre nel parco di Londra erano esempio adatto per distinguere i folli dagli assennati, oggi il sindaco Falcomatà si è lanciato sulla ‘sineddoche della politica’. La figura retorica che consiste nel nominare una parte per tutto è evocata da Falcomatà sulla vicenda di Arghillà.
“L’opposizione svilisce un discorso portato avanti da anni, è irrispettoso della nostra attività politica e di chi ha lavorato ad Arghillà in tutti questi anni. Come si può dire che i 5 milioni del Ministero hanno risolto i problemi da parte di chi in questi anni se n’è fregato? Non entriamo nel gioco di chi ha fatto di più rispetto ad altri o mette in mostra gli attributi, perchè non vi conviene, abbiamo chiaramente più da dire noi”, le parole di Falcomatà.
Su Arghillà, il sindaco ha preso parola dopo l’intervento del capogruppo di Forza Italia Federico Milia. Milia. “Ve ne state occupando dal 2018? Fareste meglio a non dirlo, la situazione è peggiorata in questi anni. L’unica possibile soluzione era un intervento del Governo, che il centrodestra è riuscito ad ottenere con l’impegno dell’on. Francesco Cannizzaro. Magari in questi casi potreste riconoscere che i vostri avversari sono stati più bravi di noi”, le parole di Milia.
L’inizio della seduta invece ha visto altri due temi caldi prendersi la scena, vale a dire la mancata vittoria quale Capitale della Cultura 2027 e la delicata situazione che vede interessato il Seminario Arcivescovile.
Massimo Ripepi è tornato sul caro vecchio refrain di ‘amministrazione più scarsa della storia’, trovando la pronta reazione per la maggioranza del consigliere Giuseppe Sera.
Rapporti (decisamente) freddi tra Città Metropolitana e la Regione Calabria, numerosi i temi che causano il gelo tra le parti. Secondo Castorina, la mancata convocazione dei rappresentanti delle istituzionali locali al tavolo tecnico riguardante l’istituzione di un corso di laurea in Medicina a Reggio Calabria è uno ‘sgarbo istituzionale’, con l’esponente Red che auspica maggiore collaborazione o quantomeno dialogo tra le istituzioni in casi del genere.
Invito a lavorare ‘tutti insieme’ anche da parte del sindaco Falcomatà. ‘Sulla situazione del Seminario si è scaduti alla politica strumentale, come per Reggio Capitale della Cultura. Rispetto a questi temi non
non ci si dovrebbe comportare da tifosi ma mettere da parte la polemica politica. Il futuro della città passa da qui, da un’attenta programmazione culturale fatta magari dal Festival della Letteratura del Mediterraneo” il pensiero del sindaco, d’accordo con le parole di Saverio Pazzano sulla necessità di lavorare in modo costante e duraturo sulle politiche culturali.
La notizia politicamente più interessante fuoriuscita dalla seduta odierna vede protagonista Fratelli d’Italia e una spaccatura interna al partito sulla vicenda del Seminario.
“Lo sdegno e la delusione dell’intera comunità reggina derivano innanzitutto dalla sua decisione di chiudere il Seminario di Reggio Calabria, e sottolineo sua perché vescovo della nostra Diocesi, e invece di contrastarla l’ha avallata convintamente; derivano anche e soprattutto dalle sue continue mancanze di rispetto verso noi fedeli.
Faremo proselitismo con un’azione informativa della scelta “politica” adottata nei confronti di Reggio Calabria, dei suoi fedeli e della sua diocesi perché non venga in Comune ed in Provincia di Reggio Calabria versato l’8 x 1000 alla Chiesa Cattolica”. Questa, in sintesi, la dura presa di posizione della coordinatrice cittadina di Fdi Ersilia Cedro (attraverso una lettera più articolata) contro l’Arcivescovo Fortunato Morrone. Un affondo del tutto inaspettato e insolito nei confronti di un rappresentante della chiesa.
L’attacco della coordinatrice Cedro all’Arcivescovo Morrone non ha trovato d’accordo il consigliere Demetrio Marino, il quale ha apertamente preso le distanze nel corso del consiglio comunale. “Le mie sono sincere scuse per le parole e i toni usati (da Cedro, ndr)”, le parole di Marino che sul tema sanciscono una spaccatura all’interno di Fratelli d’Italia. Da capire a questo punto se il partito era a conoscenza o no del duro attacco della coordinatrice cittadina Ersilia Cedro contro l’arcivescovo Morrone.
