Falcomatà sindaco ‘Highlander’ ? Spunta l’ipotesi del terzo mandato
Il paradosso della politica: Lega 'in soccorso' di Falcomatà. Non è da escludere un terzo mandato per quello che è già oggi il sindaco più longevo nella storia di Reggio Calabria
17 Gennaio 2025 - 07:51 | di Pasquale Romano
E’ proprio vero che in politica, come nella vita, non esistono mai le certezze. A Reggio Calabria non si sa ancora ufficialmente quando si andrà al voto per le comunali (l’ipotesi primavera 2026, senza il decreto di anticipo all’autunno 2025, rimane la via più plausibile), non si sanno i nomi di quelli che saranno i candidati sindaco di centrodestra e centrosinistra, ma almeno una garanzia sembrava esserci: il commiato di Giuseppe Falcomatà, giunto al termine del secondo mandato consecutivo e dunque per legge impossibilitato a proseguire il proprio percorso da sindaco.
“La provvidenza quel che toglie rende”, recita un antico proverbio: per Falcomatà una porta che sembrava chiusa a doppia mandata potrebbe clamorosamente riaprirsi. L’attuale sindaco ha già di che sentirsi orgoglioso: è infatti, già oggi, il primo cittadino più longevo della storia di Reggio Calabria.
In carica dal 29 ottobre 2014, Falcomatà (anche al netto del periodo di sospensione) rimane comunque il sindaco che ha governato la città per il periodo maggiore, superando il padre Italo Falcomatà e Giuseppe Scopelliti, entrambi vicini ai 10 anni di permanenza da sindaco. Sia se si andrà al voto nell’autunno del 2025 che nella primavera del 2026, Falcomatà potrà ulteriormente blindare questo primato di cui andare fiero.
E’ per il futuro? Il Falcomatà-ter non è più da escludere a priori, e fa quasi politicamente sorridere che un assist involontario potrebbe arrivare dalla Lega, quando lo slogan ‘Reggio non si Lega’ contribuì ad ottenere la rielezione alle comunali del 2020.
Il dibattito sul terzo mandato, che va avanti da diversi mesi a livello nazionale, è ormai infuocato. Il partito di Salvini punta i piedi e chiede con forza la ricandidatura del Governatore Zaia, come Falcomatà giunto al termine del secondo mandato.
“Il limite dei mandati oggi c’è solo per 100 sindaci in Italia e per i governatori. Ma sindaci e governatori sono le uniche due cariche elettive. Vi sembra coerenza questa?”, le parole di Zaia sul tema, con il presidente della Regione Veneto che ha evidenziato di non voler prendere lezioni da chi sta da 30 anni in Parlamento. Una bella gatta da pelare per il Governo e per la Premier Meloni, considerato anche che all’interno del centrodestra le visioni sono differenti.
Sindaci e presidenti di Regione si ritrovano sulla stessa barca, per quanto le due cariche e le relative situazioni sono ben differenti.
Il divieto del terzo mandato per i presidenti di Regione direttamente eletti dal corpo elettorale è previsto dalla legge n. 165/2004, “Disposizioni di attuazione dell’articolo 122, primo comma, della Costituzione”. Il testo, all’articolo 2, detta i “principi fondamentali” che le Regioni devono recepire nel disciplinare i casi di ineleggibilità dei propri vertici e tra questi, alla lettera f), individua la “non immediata rieleggibilità allo scadere del secondo mandato consecutivo del Presidente della Giunta regionale eletto a suffragio universale e diretto, sulla base della normativa regionale adottata in materia”.
Assieme a Zaia, in una battaglia dunque ‘bipartisan’, anche il Governatore De Luca della Campania. Entrambi sembrano pronti a tutto, anche a sfidare la legge, pur di strappare la terza candidatura. La differenza tra i due però è che mentre Zaia può contare sul pieno appoggio della Lega, il Pd si è espresso chiaramente attraverso la segretaria Elly Schlein, palensado la propria contrarietà al terzo mandato e alla necessità di trovare un nuovo nome dopo il doppio mandato di De Luca.
“Non è un giudizio al valore su De Luca, noi abbiamo sostenuto il lavoro prezioso fatto in questi anni in regione Campania. Ma adesso è il momento di guardare avanti e costruire un’alternativa. Ci siamo dati delle regole che devono valere per tutti”, la netta presa di posizione della segretaria dem.
Tornando alle vicende che interessano maggiormente gli elettori reggini e il sindaco Falcomatà, da specificare come la possibilità di un terzo mandato già esiste. Nelle scorse settimane infatti è arrivato il via libera della Corte Costituzionale a diversi limiti ai mandati consecutivi dei sindaci in base alla dimensione demografica dei comuni.
Il legislatore ha previsto che per i sindaci dei Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti non vi sia alcun limite ai mandati; che per i sindaci dei Comuni con popolazione compresa tra 5.001 e 15.000 abitanti il limite di mandati consecutivi sia pari a tre; che per i sindaci dei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti (come Reggio Calabria) resti fermo il limite di due mandati consecutivi.
In attesa di conoscere il pensiero di Falcomatà su un eventuale terzo mandato, un illustre collega del sindaco di Reggio Calabria si è già espresso, vale a dire Giuseppe Sala.
“Sono un cultore dei film di James Bond e ce n’è uno dal titolo ‘Never say never again’ cioè mai dire mai”, il pensiero del sindaco di Milano sul possibile terzo mandato anche per le città sopra i 15 mila abitanti.
“In Europa nessuno Paese ha un limite di mandati, a eccezione del Portogallo che ne ha tre. Noi dobbiamo sempre essere speciali? C’è chi dice che c’è un’eccessiva concentrazione di poteri, ma ci sono i consigli comunali, regionali, gli organismi di controllo, i giudici, la Corte dei Conti e il supremo controllore, l’elettore”, ha proseguito Sala, dimostrandosi quindi apertamente interessato alla possibilità.
Non è ancora dato sapere se Falcomatà mostrerà la stessa apertura rispetto al sindaco di Milano, l’impressione però è che in caso di sorprendente modifica delle norme attuali, con la possibilità anche per i sindaci dei comuni di città sopra i 15 mila abitanti di candidarsi per il terzo mandato, il sindaco ‘Highlander‘ possa voler proseguire il proprio percorso in riva allo Stretto, allungando il record di primo cittadino più longevo.
Di diverso avviso sarà certamente il centrodestra, intenzionato a riprendere il comando di Palazzo San Giorgio, da capire invece le intenzioni del centrosinistra e soprattutto del Pd rispetto ad un Falcomatà-ter. Di sicuro, il primo cittadino ha già ampiamente dimostrato di essere resiliente e determinato, persuaso sino quasi ad essere sopravvissuto a sè stesso. Se i gatti hanno 7 vite, Falcomatà sindaco (passando attraverso indagini, inchieste, sospensioni, frizioni, scintille, ex fedelissimi che hanno sbattuto la porta e turbolenze) ha dimostrato di averne 14…