Reggio, il centro ‘Girasole’ del Viale Messina resta terra di nessuno – VIDEO

L'edificio nel quartiere di Sbarre Inferiori rimane da anni in uno stato di totale abbandono

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Viale Messina, zona sud di Reggio Calabria. Quartiere vivo della città con il suo mercato del venerdì, le scuole materne e primarie, i centri sportivi, la parrocchia del Divin Soccorso.

Pochi giorni fa un bel momento per i residenti del rione: i lavori di rifacimento e ristrutturazione alla Corrado Alvaro, l’istituto scolastico che da decenni cura i primi passi degli studenti della zona – e non solo – tra i banchi di scuola. Fa bene al cuore vedere i bambini in un ambiente e un contesto più sicuro e curato.

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Ma basta voltarsi verso il viale, appunto, per scorgere uno dei tanti obbrobri fatiscenti e abbandonati della nostra città, il famigerato “Girasole”. La sua storia è ormai nota, partendo dalla sua realizzazione sul finire degli anni ’90 ed alla sua inaugurazione del 2006. All’epoca l’idea era quella di dare nuovi spazi agli esercenti “sfrattati” da piazza Orange e dal Calopinace, creando così nel centro del quartiere un luogo nevralgico per l’economia cittadina.

Ma il progetto iniziale si arenò e il Girasole restò all’abbandono per diversi anni. Fino al 2017, quando Falcomatà presenta un progetto di riqualificazione della struttura che sarebbe dovuta diventare sede della costituenda società comunale Hermes. Il Girasole come nuovo edificio “green”, sostenibile dal punto di vista energetico e ambientale, con all’interno un teatro, un bar e una sala conferenze.  Un risparmio per le casse comunali che non avrebbero dovuti affittare i locali, ed un progetto che in realtà si inseriva in un più ampio piano di miglioramento del quartiere, con i lavori ad esempio del Parco Lineare Sud.

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Ciò che resta di progetti, conferenze, annunci, è ancora una volta desolante.

All’interno del Girasole il degrado è sempre lo stesso. La sala è enorme, vuota. La porta dell’ascensore all’ingresso – l’edificio ha un piano superiore – è forzata, le scale sono impraticabili, ma dal piano terra è ancora visibile un’insegna “Macelleria” lasciata a suo tempo dai negozianti.

Escrementi e immondizia ovunque: entrare a dare un’occhiata è un attentato alla propria salute, e lo si fa a proprio rischio e pericolo. Non esiste alcuna sicurezza, alcun controllo, la serratura all’ingresso non esiste da anni, i vetri delle finestre distrutti, chiunque può entrare. Anche semplicemente per imbrattare pilastri e muri.

L’edificio è normalmente dimora di senzatetto e cani randagi. Dall’interno è ancora possibile affacciarsi e vedere le giostrine di un parco di quartiere, i passanti sul viale Messina, e le finestre delle aule della Corrado Alvaro. Proprio la dirigente scolastica, qualche giorno fa, ci diceva della sua “preoccupazione per una situazione potenzialmente pericolosa, oltre che di degrado, per tutta la comunità scolastica”.

Negli anni non sono mancate le iniziative da parte di associazioni, normali cittadini, ma anche della scuola e della parrocchia stessa, con ovvi risultati quando manca il sostegno di un’Amministrazione attenta. Anche questi che viviamo sono giorni di annunci, conferenze su progetti di rilancio e ricostruzione di tante opere e aree metropolitane, oggi finanziati dal PNRR. Ci chiediamo se e quando sarà il turno per l’annosa questione del centro Girasole affinchè sia finalmente affrontata e risolta, una volta per tutte.

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