Reggio, esplode il caso Dante Alighieri. Intrigo cessione, Falcomatà diffida il Cda

L'incredibile vicenda che sta ingabbiando da troppo tempo il futuro e il rilancio dell'ateneo reggino. Ora basta a interessi personali e giochetti tra le parti sulla pelle dell'Università per Stranieri


Tanto tuonò, che piovve. Su queste pagine, negli ultimi anni, in diverse circostanze ci siamo occupati del caso Dante Alighieri. Era il febbraio 2023 quando lanciavamo l’anticipazione relativa al serio interesse dell’università e-Campus a rilevare l’ateneo reggino, trattativa poi naufragata per le note resistenze, interne all’Università e non solo, emerse.

Stesso tipo di resistenze qualche mese più tardi, nell’estate 2023, quando Stefano Bandecchi aveva mostrato interesse con la sua Unicusano, ma il progetto “Reggina + Dante Alighieri” del sindaco di Terni sappiamo che fine ha fatto…

Nell’ultimo anno la quiete è stata soltanto apparente. Da un lato, il percorso che dovrebbe portare alla federazione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, procede a piccoli passi. Dall’altro, si sta provando a sbrogliare l’incredibile e intricatissima matassa fatta di cda, consorzi, associazioni, statuti e quant’altro che avvolge come un cappio soffocante la Dante Alighieri.

La gestione opaca della Dante Alighieri

Il sistema contorto vede anche una gestione definita da fonti interne all’ateneo ‘opaca e poco trasparente’, in relazione anche ai bilanci e alla gestione economica della Dante Alighieri. Talmente opaca, assicurano le stesse fonti, che non sarebbe una sorpresa (tutt’altro) se dovesse arrivare prossimamente la lente della magistratura a indagare su quanto accaduto negli ultimi anni.

UniMarconi all’orizzonte

Stando alle novità delle ultime ore, sembrerebbe che nell’ultima settimana una trattativa per la cessione della Dante alla università telematica UniMarconi sia entrata decisamente nel vivo.

Nella giornata di mercoledì 9 ottobre, ci sarebbe stata una riunione del Cda alla presenza di un notaio. Riunione utile per cambiare lo statuto, escludendo il consorzio promotore di Reggio Calabria (quindi sia la nuova associazione della Società Dante Alighieri di Giuseppe Bova che l’associazione Dante Alighieri di Umberto Pirilli) e facendo entrare nuovi investitori, ovvero l’Accademia Internazionale Benefit SRL.

All’interno della stessa Accademia, si troverebbero gli stessi investitori della Università telematica UniMarconi, i cui sostenitori sono Fondazione Tertium di Roma e la Fondazione Marsilio Ficino di Roma.

Secondo quanto emerso, sarebbe stato proposto un piano di sviluppo per l’Università per Stranieri di Reggio Calabria, anticipando ai dipendenti dell’ateneo la possibile apertura di nuovi corsi di laurea in biologia, scienze infermieristiche e il sostegno dei corsi esistenti.

Il parere del Ministero e la posizione di Falcomatà

Particolare non di poco conto, l’operazione di cessione alla UniMarconi avrebbe già ricevuto il preventivo parere favorevole del Ministero dell’Università. Da capire, alla luce dei rumors emersi, quale sia la posizione del sindaco Giuseppe Falcomatà rispetto alla possibile cessione della Dante Alighieri ad una università telematica e all’incontro che si sarebbe tenuto per modificare lo statuto e permettere l’ingresso di nuovi soci.

A poche settimane dal rientro a Palazzo San Giorgio dopo la sospensione, Falcomatà nel novembre 2023 ufficializzava lo strappo con il Cda dell’ateneo reggino.

“Il nostro obiettivo è quello di tenere in piedi e rilanciare l’orizzonte di crescita dell’Università Dante Alighieri di Reggio Calabria. L’assenza del Comune e della Città Metropolitana dalla riunione del Consiglio di Amministrazione, irritualmente convocata con appena 22 ore di preavviso, va esattamente in questa direzione.”

Prima di assumere qualsiasi decisione che riguarda il futuro dell’Ateneo reggino è doveroso, sul piano morale ancor prima che giuridico, fare piena luce ed assoluta chiarezza sull’attuale situazione finanziaria e di governance dell’Ateneo.”

In questo senso, prima che sia chiarito il reale stato di salute dell’Università, il Comune e la Città Metropolitana, non intendono approvare il documento contabile dell’ateneo, né garantire passivamente i numeri per una deliberazione in tale senso.”

La prima necessità è quella di ristabilire e ripristinare correttamente le attività e la rappresentanza del Consorzio Promotore dell’Ateneo, anche al fine di dare nuova linfa all’azione del Consiglio di Amministrazione e di tutta la governance universitaria che, evidentemente, ad oggi ha fallito, per varie ragioni, la propria missione.”

Solo un nuovo Consiglio di Amministrazione pienamente legittimato potrà procedere all’elezione del nuovo Rettore, con l’obiettivo di affrontare con forza e decisione le sfide per il salvataggio dell’Università Dante Alighieri e dialogare proficuamente e con autorevolezza con il Ministro dell’Università.”

Il reintegro dei consiglieri

Da non dimenticare, ma anzi per aggiungere caos alla già incredibile situazione che avvolge la Dante Alighieri, il reintegro nello scorso luglio dei consiglieri Scarfone e De Medici all’interno del Cda.

Il Giudice dott. Filippo Meneghello del Tribunale civile di Reggio Calabria infatti ha disposto il reintegro dei consiglieri Scarfone e De Medici accertando il diritto dei ricorrenti (in un primo momento esclusi) a permanere nel Consiglio di Amministrazione dell’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria.

Una querelle che va avanti da tempo e che si aggiunge alla situazione di difficoltà che sta vivendo l’ateneo reggino. Per la stessa vicenda, secondo quanto raccolto, il sindaco Falcomatà avrebbe diffidato il Cda, in quanto non valido e in pendenza di due giudizi (favorevoli) di reintegro dei due componenti.

La posizione dell’Associazione Dante Alighieri

Diffida che si aggiungerebbe a quella certa (e palesata) dell’Associazione Dante Alighieri al Cda dell’Università per Stranieri.

“Il nuovo consorzio nasce dal potere per il potere. Illegalmente. Giuridicamente non si può costruire una realtà nuova con artifizi, omissioni, soggetti estranei e anzi in palese violazione dello Statuto.”

“Accettare nuovi soggetti nella vita dell’Università costituirà un illecito condiviso dai responsabili di cui dovranno renderne conto.”

L’Associazione ha deciso di adire tutte le vie legali a tutela, nessuna esclusa” la dura presa di posizione nelle scorse settimane dell’avv. Umberto Pirilli.

Conferenza stampa di Pirilli

Lo stesso Pirilli, per la giornata di domani, ha convocato una conferenza stampa presso la sede reggina di Confindustria.

“Conferenza -afferma Pirilli in una nota- dell’Associazione Dante Alighieri di Reggio Calabria che dal 1984 al 2023, la stessa, autonoma dal 2015 e senza il logo Comitato Locale dal 2019, ha assicurato la governabilità e lo sviluppo dell’Ateneo con cinque rappresentanti su undici membri del Cda, col Rettore che partecipa di diritto e il Presidente dell’Associazione di diritto viene eletto tra i cinque designati dall’Associazione.”

L’appuntamento quindi è per sabato 12 ottobre. Non certo per avere maggiore chiarezza riguardo l’assurda ‘spy-story’ che sta tenendo in ostaggio la Dante Alighieri ormai da qualche anno, bensì per aggiungere un’altra puntata fatta nuovamente di misteri, accuse e intrighi.

Il futuro di un ateneo dalle enormi potenzialità e che potrebbe vedere in riva allo Stretto (assieme a tutti i corsi di laurea erogati per gli italiani) centinaia se non migliaia di studenti stranieri a studiare la lingua italiana e scoprire le bellezze di Reggio Calabria, vive una sorta di ‘coma vigile’ che ne ingabbia inevitabilmente ogni possibilità di rilancio e sviluppo. E’ arrivato il momento, e non da oggi, di dire basta a interessi personali e giochetti tra le parti sulla pelle dell’Università per Stranieri.

Non si sa se prima o dopo la conferenza stampa che terrà l’avv. Pirilli, è attesa anche una presa di posizione ufficiale -probabilmente tramite nota stampa- da parte del sindaco Falcomatà.