Reggio, caso brogli elettorali: si torna in aula. Castorina verso il rinvio a giudizio

Un'inchiesta lunga e complessa. Sono passati quasi tre anni dai fatti contestati, adesso probabile il rinvio a giudizio

Consigliere Nino Castorina

È previsto per oggi, giovedì 12 ottobre, alle ore 12:00, il ritorno in aula, al Tribunale di Reggio Calabria, per discutere, ancora una volta, del caso sui presunti brogli elettorali che sarebbero avvenuti nel corso delle elezioni comunali del 2020.

All’interno delle aule del Cedir si arriverà presumibilmente nel corso dell’udienza della tarda mattinata, alla decisione del Giudice di rinvio a giudizio per Nino Castorina, ritenuto colpevole, secondo l’accusa, di essere stato “promotore, organizzatore e capo indiscusso” di un’associazione per delinquere finalizzata a “commettere più delitti in materia elettorale” finalizzati ad ottenere l’elezione dello stesso Castorina nel consiglio.

L’ex capogruppo del Pd, stando sempre all’accusa contestatagli, avrebbe mantenuto “i rapporti con gli altri accoliti”, ai quali avrebbe dato “personalmente direttive in ordine al modus operandi da porre in essere per la materiale contraffazione dei registri e delle schede elettorali”.

Il caso ‘Brogli a Reggio’

L’inchiesta coinvolge 32 persone, tra le quali, l’attuale consigliere comunale di Reggio Calabria, Antonino Castorina e l’ex Presidente del Consiglio comune Demetrio Delfino, oltre che diversi funzionari comunali, componenti dello staff elettorale di Castorina, i presidenti e i componenti dei seggi elettorali coinvolgi nell’indagine.

L’esponente del Pd è ritenuto dalla Procura reggina, il promotore dei presunti brogli alle ultime elezioni comunali, con una serie di presunti illeciti in fase di voto, tra cui: duplicati di tessere elettorali, registrazione di un centinaio di voti di elettori, al primo turno e al ballottaggio, che non si sono mai recati ai seggi, tra cui anche quattro persone già decedute.