Trapianto di midollo a Reggio, Carabiniere rintraccia donatore: “Un gesto che salva vite”

Un miracolo della vita che si compie grazie alla generosità di un donatore, alla determinazione dei sanitari coinvolti e all’impegno instancabile dei Carabinieri

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Un regalo di Natale che salva una vita: la straordinaria collaborazione tra Carabinieri e sanità per un trapianto di midollo.

A metà novembre, un episodio di solidarietà che unisce la sanità e l’Arma dei Carabinieri ha avuto luogo presso il Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi – Melacrino – Morelli” di Reggio Calabria.
Una Biologa dell’U.O. di Tipizzazione Tissutale, dove hanno sede il Registro Regionale e il Centro donatori di Midollo IBMDR, nell’impossibilità di rintracciare un donatore iscrittosi molti anni prima al Registro e richiamato perché compatibile con un paziente oncoematologico, ha chiesto un aiuto speciale.

Il trapianto di midollo per molti pazienti oncoematologici rappresenta spesso l’unica terapia possibile e dunque l’unica speranza in una seconda possibilità di vita. Con una probabilità del 25% di trovare un donatore compatibile tra i familiari consanguinei e di 1 su 100mila tra i donatori volontari iscritti ai Registri dei donatori di midollo nel mondo, per ogni paziente cui si prospetta la necessità di un trapianto si apre un percorso che non sempre ha un lieto fine.

Il ruolo del donatore e l’intervento dei Carabinieri

Un donatore che sceglie di entrare a far parte del Registro dei donatori di midollo, ovunque nel mondo, nello specifico a IBMDR – il Registro Italiano – rimane iscritto fino a 55 anni e donerà solo se richiamato perché compatibile: come in questo caso, erano trascorsi ben 10 anni da quel “SÌ” con cui il donatore aveva scelto di dare la propria disponibilità a salvare una vita donando una parte di sé. In 10 anni tante cose cambiano, a volte anche la residenza e, tra mille impegni, può sfuggire di comunicarlo al centro donatori.

La dottoressa ha deciso di rivolgersi a un Carabiniere amico, consapevole che la presenza capillare dell’Arma sul territorio e la loro efficienza nel risolvere situazioni delicate e urgenti avrebbero potuto fare la differenza. È stato un atto di fiducia e anche di speranza. Il militare della Benemerita, libero dal servizio, in tempi brevissimi ha avviato una ricerca mirata che ha portato, in pochi minuti, a fornire il recapito del donatore. Quest’ultimo, appresa la situazione, non ha esitato a mettersi in contatto con la struttura ospedaliera per confermare la sua disponibilità a compiere il gesto straordinario del dono.

Un miracolo della vita che si compie grazie alla generosità di un donatore, alla determinazione dei sanitari coinvolti e all’impegno instancabile dei Carabinieri.