Capitale Cultura 2027, Aloisio: ‘Questa volta non ci siamo riusciti ma la prossima…chissà’

"Quando prevale l'interesse per il nostro splendido territorio, possiamo essere uniti, possiamo lavorare insieme e far avverare i sogni" così il presidente di Confesercenti

Claudio Aloisio

Claudio Aloisio, presidente Confesercenti Rc


Nonostante gli sforzi dell’amministrazione reggina nel presentare la propria candidatura, Pordenone è stata designata come Capitale della Cultura 2027. Dal proprio profilo Facebook commenta così il risultato Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti Reggio Calabria.

Pordenone ha vinto. Sarà la capitale italiana della cultura 2027. Onore al merito quindi. Volevo però fare una riflessione su quello che è successo nella nostra città, una delle dieci candidate”.

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“Ricordo bene – prosegue – quando fu annunciata la partecipazione di Reggio alle selezioni, le reazioni della gente tra l’incredulo e il diffidente. L’ennesima mossa elettorale si diceva, o i classici e sempre attuali “aundi avimu a iri”, “non c’è nenti”. Poi, però, è successa una cosa: la nostra città è stata selezionata tra le dieci finaliste. Già questo un gran risultato che, pian piano, ha contribuito a modificare la percezione delle persone”.

“Non è più sembrata una boutade, una velleità impossibile. Eravamo tra le prime dieci e ce la potevamo “giocare”. A quel punto è successa una piccola “magia”. La gente ha iniziato a crederci, a pensare che, alla fine, qualche chance potevamo averla”.

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“Ho assistito a un cambiamento di approccio da parte di tantissime persone che, superando steccati ideologici, antipatie, strategie più o meno velate legate a interessi personali o politici, hanno iniziato a remare nella stessa direzione, a tifare per la città, a riconoscersi in unico colore, quello amaranto di Reggio”.

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“Ecco, allora, che il risultato finale anche se ci può lasciare l’amaro in bocca, non è più così importante. L’importante – conclude Aloisio – è aver dimostrato che quando prevale l’interesse per il nostro splendido territorio, possiamo essere uniti, possiamo lavorare insieme e, perché no, possiamo tentare di far avverare i sogni. Questa volta non ci siamo riusciti ma la prossima… chissà”.

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