Reggio, cantiere infinito in via Diana: lavori a singhiozzo...ma niente rescissione

Soluzione 'stile Ponte Calopinace' dell'amministrazione: rescindere allungherebbe i tempi, si procede a passo di lumaca. Attività infuriate

I lavori in corso lungo via Diana, una delle strade che dal Corso Garibaldi accompagna i cittadini alla storica Villa Zerbi, tardano a concludersi. Numerose le interruzioni che hanno interessato il cantiere sin dal suo avvio, avvenuto lo scorso 2 dicembre. Stop che hanno causato non pochi disagi ai residenti e cittadini di passaggio.

Le interruzioni dei lavori, spesso protrattesi per settimane, hanno generato disagi significativi anche ai residenti ed alle attività commerciali presenti nelle vicinanze. I pedoni, invece, hanno dovuto far lo slalom tra le transenne e le zone di cantiere per raggiungere le loro destinazioni.

 

A quasi un anno dall’avvio del cantiere, pochi i passi fatti in avanti con i lavori che “procedono” in modo lento e disordinato. Un disagio non solo per i cittadini e i residenti di Via Diana, ma anche per l’Asp e un’attività commerciale (precisamente un ristorante bistrot) che si trovano proprio in quella strada, con quest’ultima attività che, infuriata per i ritardi, avrebbe già chiesto il risarcimento danni all’amministrazione comunale.

Quali le soluzioni per arrivare alla conclusione dei lavori, di un progetto tutt’altro che complicato e duraturo? Tra l’accelerata decisa degli interventi e la rescissione del contratto..l’amministrazione comunale sembra voler replicare lo “stile Ponte Calopinace”, ovvero seguire la terza via.

Una volta appreso che i numerosi e ripetuti solleciti di Palazzo San Giorgio alla ditta incaricata dei lavori rispetto al concludere in tempi brevi i lavori non hanno portato ai risultati sperati, l’amministrazione comunale sembra aver scartato l’ipotesi rescissione.

Ripartire daccapo, con una nuova assegnazione dei lavori, in un’analisi costi-benefici fatta dal Comune significherebbe allungare ulteriormente i tempi per la strada di via Diana. Non rimane quindi che sperare in un sussulto da parte della società: basta con i lavori a singhiozzo, a giorni alternati e con solo 1 o 2 operai, ma dare una decisa accelerata sino alla tanto attesa conclusione e riapertura della strada.