Reggio, 10 anni di governo. Chi fici Falcomatà? Il percorso tra luci e ombre, successi e insuccessi
Ripercorriamo l'attività del sindaco Falcomatà, dal 2014 ad oggi tra obiettivi raggiunti, sconfitte, guai giudiziari e opere 'work in progress'. Chi fici Falcomatà? Ecco il nostro bilancio
29 Ottobre 2024 - 06:30 | di Vincenzo Comi
L’era Falcomatiana volge al capitolo finale, almeno a Palazzo San Giorgio. L’amministrazione Falcomatà celebra i suoi dieci anni di governo. Un lunghissimo periodo in cui il figlio di Italo, primo cittadino più amato di Reggio, ha guidato la città in riva allo Stretto tra successi e insuccessi, condanne e assoluzioni, cambi di squadra e strategia, delusioni politiche, obiettivi centrati e guai giudiziari.
Una marcia iniziata all’insegna della ‘svolta‘ (slogan del 2014) che ha visto il suo esordio da primo cittadino con la frase ‘Vittoria, Reggio è libera. Ecco la svolta‘. Così, il giovane Falcomatà annunciava, l’inizio del primo mandato, invitando i cittadini ad innamorarsi di Reggio. A soli 31 anni, l’avv. Falcomatà, candidato del PD, vinceva, a mani basse, divenendo il sindaco più giovane d’Italia e mettendo al tappeto lo sfidante Lucio Dattola.
Impossibile, anche per le nuovissime generazioni, non rivedere in lui, la figura di suo padre. Il solo cognome aveva riposto in moltissimi cittadini una speranza di vera rinascita, di riscatto, di orgoglio, di ‘primavera’. Il paragone con Italo, ad inizio mandato, fu inevitabile. E i tanti elettori speravano di ritrovare anche nel figlio le stesse doti e lo stesso patrimonio culturale e umano del sindaco della primavera di Reggio.
L’avvio, la scommessa ‘DifferenziAMOla’ e l’apertura del Miramare
Falcomatà parte col piede giusto, con determinazione ed entusiasmo e una buona dose di umiltà e dà avvio al suo percorso con alcune parole chiave: diligenza, lealtà, integrità, trasparenza, correttezza, obiettività e imparzialità. Il sindaco apre, con i fatti, le porte di Palazzo San Giorgio. Due le iniziative all’insegna della democrazia, la prima simbolica, con l’apertura dei due portoni di Palazzo San Giorgio, la seconda più concreta e funzionale, attivando per la prima volta lo streaming del consiglio comunale.
La prima grande sfida porta il nome di ‘DifferenziAMOla‘, la campagna di raccolta differenziata spinta porta a porta nelle periferie nord e sud di Reggio Calabria. E’ il 10 gennaio 2015 quando vengono distribuiti i mastelli colorati nei quartieri periferici. A distanza di dieci anni, tuttavia, sono ancora numerosi i nodi da sciogliere che riguardano il tema della ‘differenziata’.
Il 2015, primo vero anno di gestione Falcomatà va via, senza grandi colpi di scena, ritmato da incontri con i cittadini per promuovere il nuovo progetto di raccolta dei rifiuti, qualche domenica green, pulizie straordinarie e numerosi interventi di manutenzione stradale e riqualificazione di alcune aree della città. Da sottolineare l’impegno immediato dell’amministrazione nei confronti di ATAM, scongiurando lo scioglimento della società, oggi tra le realtà più virtuose in città. Trai gli obiettivi centrati anche la riapertura dei primi asili nido. Rientrano tra le priorità di allora il Parco Lineare Sud e il Ponte Calopinace. A distanza di nove anni, i reggini, attendono ancora la consegna delle due opere.
Da cerchiare in rosso la data del 12 dicembre 2015, quando furono riaperte le porte del Miramare.
“Dopo undici anni di chiusura, da domani questo gioiello della Reggio bella e gentile viene restituito ai cittadini grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione comunale e le associazioni che si sono aggiudicate il bando“.
Queste le parole del primo cittadino. Da lì a breve scoppierà il terremoto giudiziario, il’caso Miramare’.
Primi anni di Governo tra Diga del Menta, Patti per il Sud, Bando Periferie, Pon Metro e Decreto Reggio: pioggia di milioni sulla città
Il 2016 è l’anno dello sblocco del Decreto Reggio (i lavori di molte opere sono tutt’oggi in corso di realizzazione), della riapertura dei ‘rubinetti’ da Roma, dei 133 milioni dei Patti per il Sud, dei 64 beni immobili da parte dell’Agenzia dei Beni Confiscati, dei numerosi beni sottratti alla ‘ndrangheta, dei lavori senza fine di manutenzione stradale ordinaria, dei primi atti intimidatori in città, dell’avvio dei lavori di riqualificazione del Parco Caserta, di piazza Duomo, piazza Italia e piazza Garibaldi, della riapertura del Museo Archeologico. L’anno dello slogan #Seitulamiacittà, l’anno del primo consiglio della Città Metropolitana.
Ma soprattutto è l’anno dell’inizio dei lavori della Diga del Menta ed è l’anno della prima vera grande bugia e della prima grande promessa ai reggini, non ancora mantenuta.
“Sarà l’ultimo anno in cui i reggini patiranno la crisi idrica“.
Dichiarazioni che i cittadini difficilmente dimenticheranno, parole che, a distanza di anni, fanno ancora male e che lasciano un ricordo più che amaro.
2017, l’anno degli strappi politici e delle prime ‘vendette’
Il 2017 si apre con il lavoro dei nuovi assessori dopo il primo rimpasto di Giunta. Ad oggi quella foto testimonia come gli sbagli e gli errori dell’amministrazione Falcomatà derivano anche e soprattutto dall’incapacità di instaurare con la propria squadra e con i propri uomini un rapporto di fiducia e di stima a lungo termine.
A distanza di dieci anni, la lettura oggi non può che essere negativa, se pensiamo alle tante rotture politiche, che hanno portato a continui cambi di squadra e di strategia. Tra i suoi primi compagni di viaggio, ricordiamo l’ex amico Armando Neri, Angela Marcianò, Saverio Anghelone. Tutti nomi che oggi siedono tra i banchi dell’opposizione.
Ma andiamo con ordine. Il 2018 è l’anno di ‘Strada facendo‘, della stabilizzazione di centinaia di lavoratori socialmente utili, dei 14 nuovi bus in città, dei ‘lordazzi’, della costruzione del parcheggio fotovoltaico (ad oggi non ancora funzionante) che collega il lungomare al Porto, di S’Intesi, dei 700 operatori turistici della DRV (mai più tornati in città) e della riapertura della Diga del Menta e di quella che doveva essere la fine della ‘sete’ (purtoppo però la sete i reggini la patiscono ancora, eccome).
Secondo tempo e gli anni del declino tra Covid e caso Miramare
E mentre la ruota panoramica gira per la prima volta a Reggio Calabria, tra corsette in città del primo cittadino e pedalate con il bike sharing (progetto oggi miseramente fallito e inesistente), per Falcomatà arriva il peggior periodo di Governo, nell’era del Covid, tra provvedimenti restrittivi che limitano la libertà dei cittadini, mascherine, zone rosse e bollettini. Il 2020 è l’anno del Coronavirus. Falcomatà impiega tutte le risorse necessarie per far fronte alla pandemia che ha trasformato le nostre vite in un film horror senza fine.
Con la frase “Non sei Will Smith” Falcomatà fa il giro del mondo, esce dai confini nazionali e arriva sino negli Stati Uniti, all’interno di un video di sindaci che richiamano cittadini.
L’incubo del Coronavirus prosegue fino all’avvio della nuova campagna elettorale. E’ il 9 ottobre 2020 quando Falcomatà vince il ballottaggio contro il suo rivale Minicuci. Il 24 ottobre è il giorno della prima nuova Giunta del secondo mandato.
Ma è il 2021 l’anno più buio per Falcomatà, prima con il caso ‘Brogli elettorali‘, poi con il caso ‘Miramare‘. La fiducia dei reggini, in pochi mesi, crolla ai minimi termini. Falcomatà mantiene apparentemente sangue freddo e con calma e lucidità, affronta il nodo ‘Miramare’.
Processo Miramare, due anni da incubo per Falcomatà
Dopo sette anni di processo e 26 udienze si chiude il primo capitolo del processo Miramare. Il 19 settembre 2021 Falcomatà e gli ex assessori della sua prima Giunta vengono condannati per abuso di ufficio. Al centro dell’inchiesta c’è l’affidamento dell’ex Hotel Miramare a una associazione che, secondo l’accusa, sarebbe guidata da un imprenditore (Paolo Zagarella) che in campagna elettorale aveva concesso i suoi locali per la segreteria politica di Falcomatà. Pesantissimo in quel periodo il giudizio del prof. Perna:
Inizia così il peggior periodo per Giuseppe Falcomatà, quello della sospensione per un anno e 4 mesi dalla carica di sindaco. Inizia così il governo del duo Brunetti-Versace, i due sindaci facenti funzione di Comune e Metro City.
Falcomatà affronta nel 2022 il processo d’appello legato alla gestione del Palazzo Miramare. La Corte d’Appello conferma la condanna di primo grado l’8 novembre 2022 così come tutti gli altri imputati già condannati in primo grado.
25 ottobre 2023, il giorno della rinascita: la Cassazione ribalta tutto e Falcomatà torna sindaco
Mercoledì 25 ottobre 2023 la Corte di cassazione annulla la condanna senza rinvio alla Corte d’appello, Falcomatà viene reintegrato nella carica di sindaco. E’ il giorno della rinascita.
Nel corso di quest’ultimo anno abbiamo imparato a conoscere un nuovo Falcomatà, in versione 3.0. Un sindaco, con un nuovo approccio, rinnovato e consapevole degli errori del passato che prova, nonostante tutto, con tutte le sue forze a recuperare il tempo perduto.
Falcomatà si affida finalmente, nell’ultimo rimpasto di Giunta, a professionisti della città, a persone con curricula di tutto rispetto, inserendo sorprendentemente, quelli che sembrerebbero gli uomini giusti al posto giusto. Con ritrovato e inaspettato coraggio, Falcomatà affida finalmente i settori cruciali, in quella che si prospetta la sua ultima parentesi da Governatore della Città di Reggio, a gente capace, esperta e responsabile, almeno sulla carta. Il tutto senza farsi trascinare nelle errate e scellerate scelte politiche o di partito, rivelatesi fino ad oggi fallimentari.
Nonostante tutto, anche in questo ‘terzo tempo’ però, sono stati diversi gli errori e le pessime figure fatte. Vedasi le ‘piste inciclabili’ o i chioschi sul Lungomare.
L’elenco dei successi
Riportiamo di seguito ora l’elenco dei principali successi targati Falcomatà:
- Riqualificazione Parco Urbano del Tempietto
- Gestione azienda Atam
- Riqualificazione Granillo e Palacalafiore
- Waterfront
- Apertura Asili Nido
- Riqualificazione Forte umbertino
- Riapertura Castello Aragonese
- Nuova illuminazione pubblica
- Ruota Panoramica
- Sblocco decreto Reggio
- Palasport di Pellaro
- Uscita dal Piano di Rientro
- Scatolone
- Piazza Sant’Ambrogio
- Ponte di Paterriti
- Piazza Duomo
- Piazza Italia
- Approvazione PSC e REU
- Piano Spiaggia
- Piazza Tremulini
L’elenco degli insuccessi
Altrettanto lungo l’elenco degli insuccessi:
- Parcheggio via Rausei
- Ponte Calopinace
- Palestra di San Giovannello
- Campo CONI
- Mobilità sostenibile (Bike Sharing, Car Sharing e Monopattini elettrici)
- Arena Lido
- Campo di Ciccarello
- Hotel Miramare
- Mercato coperto
- Mercato ittico
- Chioschi sul lungomare
- lungomare di Gallico
- Manutenzione fontane
- Parco Baden Powell
- Parco Botteghelle
- Monastero della Visitazione
- Piste ciclabili
- Girasole
L’elenco delle opere ‘work in progress’
Queste invece le opere ancora da completare, che i reggini attendono ormai da molti anni e che se completate potrebbero incidere significativamente:
- Cinema Orchidea
- Tapis Roulant
- Fiera Comunale
- Lido Comunale
- Parco Lineare Sud
- Palazzo di Giustizia
- Museo del Mare
- Pianeta Viola
- Parco del Vento a Pellaro
10 anni di Governo a Reggio, chi fici Falcomatà?
Abbiamo provato a dare una risposta, mantenendo sempre alta e ben chiara l’analisi che ci contraddistingue da sempre, ovvero quella della imparzialità e della oggettività. E alla domanda ‘che ha fatto Falcomatà?’, anzi prendendo in prestito il titolo di un suo libro-spot del passato ‘Chi fici Falcomatà?’ rispondiamo così:
Tante cose sono state portate oggettivamente a compimento e tanti passi in avanti sono stati fatti e tantissime altre sono in corso di realizzazione. Ma su molte questioni, anche più banali, (vedi il Ponte Calopinace) non si è riusciti a trovare ancora una soluzione.
Se pensiamo poi alla famosa ‘svolta‘ e alla promessa di cambiare il volto della città, l’amministrazione oggettivamente non ha centrato l’obiettivo. I problemi storici di Reggio, quelli più importanti e drammatici, come la mancanza d’acqua, le strade colabrodo permangono e il caos dei rifiuti è sotto gli occhi di tutti.
L’era Falcomatiana è stata caratterizzata da alti e bassi, successi e insuccessi, ma soprattutto da errori e limiti di un’amministrazione guidata da un sindaco troppo spesso concentrato su di sé e poco, pochissimo sul suo team, sulla sua squadra. Anche i piccoli imprenditori meno esperti sanno bene che, se non si riesce a fare squadra, se non si riesce a compattarsi, remando tutti dalla stessa parte, difficilmente si raggiungono traguardi sperati. Ed è proprio questo, a nostro avviso, il più grande errore di Falcomatà, quello di aver egoisticamente pensato di risollevare una città difficile come Reggio, da solo e spesso con i paraocchi.
La sua ostinazione e poca elasticità al confronto, ha determinato ricadute negative per la città. Il suo essere scostante ha determinato lo scollamento totale di tutti coloro che avevano creduto in lui.
E quindi, ad oggi quale l’analisi? Aldilà dei cantieri in città e dei vari progetti avviati, la considerazione di questi dieci anni, alla luce dei guai giudiziari, e del ‘limbo’ in cui ha vissuto la città e di tutti i processi ‘Miramare‘, ‘Brogli‘ e ‘Ducale‘, non può che giungere verso un giudizio perlopiù negativo. Anni difficili con una montagna di problemi complicatissimi da risolvere a causa anche del grande debito ereditato e della mancanza di personale.
Proprio per questo il giovane Falcomatà, nel corso della sua carriera da sindaco, avrebbe dovuto mettere da parte personalismi e atteggiamenti oltremodo egoistici che non gli hanno mai fatto conquistare il titolo, di vero ‘leader politico’.
Falcomatà, troppo spesso divisivo e poco empatico, si gioca tutto, nei restanti mesi che gli rimangono al Governo di una città che, fortunatamente si ritrova per volere della Regione e del Governo nei piani di sviluppo della Calabria e del Sud Italia.
Riuscirà il Falcomatà 3.0. ad azzerare e a far dimenticare gli errori del passato? A lui, e al suo rinnovato team di lavoro, l’arduo compito.