Morrone: ‘Il Natale ci invita a vivere con speranza e solidarietà’. Il messaggio dell’Arcivescovo ai reggini
Tra i doni di questi giorni anche l’apertura della Porta Santa: «Sarà un anno di conversione, per riappropriarci della nostra identità di figlie e figli dell’unico Padre, fondamento di ogni giustizia sociale»
24 Dicembre 2024 - 09:21 | Comunicato Stampa
Il messaggio di auguri dell’Arcivescovo Fortunato Morrone alla comunità diocesana di Reggio Calabria – Bova
Carissimi fratelli e sorelle,
desidero rivolgervi un sincero augurio per questo Santo Natale, un Natale davvero speciale. Nonostante le numerose guerre che continuano a seminare morte e distruzione, come cristiani siamo chiamati a sperare, a credere in un mondo più umano, costruito giorno dopo giorno attraverso piccoli gesti di prossimità, attenzione, delicatezza e onestà. Gesti semplici, ma capaci di infondere speranza anche quando tutto sembra perduto.
La speranza e la luce del Natale
Questo desiderio di speranza, presente in tutti – anche da chi non crede – si riflette nelle tante luci che illuminano le nostre città e i nostri paesi in questo periodo. Anche se a volte le definiamo “pagane”, non importa: esse esprimono quel desiderio universale di vita buona, bella e giusta. Chi non desidera, almeno per un momento, respirare una gioia autentica?
Per noi cristiani, questo desiderio diventa certezza: la speranza ha un volto, quello del piccolo Gesù Bambino. Nel presepe, in qualche modo specchio di varia umanità, vediamo Maria e Giuseppe accanto a Lui, e noi siamo lì con le nostre speranze e attese, comprese le fatiche per rappresentare anche quelle degli altri. Gesù è la speranza che cammina con noi, è l’Emanuele, il Dio con noi perché ci ama infinitamente. Ma Dio non cammina al nostro posto: ci chiede di fargli spazio, di essere con Lui generatori di vita come piccole luci di speranza nelle ombre di questo mondo.
L’Anno Giubilare e il cammino di speranza
Questo Natale sarà speciale perché, come sapete, nella Notte del 24 dicembre, il Santo Padre Francesco aprirà la Porta Santa dando inizio al Giubileo, un’occasione per rinnovare la nostra speranza nel Signore Gesù, volto misericordioso del Padre. Siamo chiamati pertanto e ancora una volta a convertirci al Vangelo, vera luce che illumina ogni persona che viene in questa storia.
Quest’anno, nel mio cammino durante la visita pastorale zonale, ho avuto la gioia di vedere questa luce riflessa nei volti di tanti di voi: piccoli e grandi, giovani e anziani. Vi ringrazio di cuore per tutto il bene che elargite nei vari ambiti della vita ecclesiale, sociale, educativa, politica e, soprattutto, per la vostra attenzione nei confronti degli ultimi, concretizzata nelle numerose realtà di volontariato presenti sul nostro territorio diocesano.
Il futuro della comunità e l’impegno comune
Perciò, avanti così e insieme, come pellegrini di speranza, operando con carità, frutto della nostra fede in Cristo. Domenica 29 dicembre, con la celebrazione di apertura dell’Anno Giubilare nella nostra diocesi, ci ritroveremo alle 16:30 nella piazza Sant’Agostino per poi proseguire in pellegrinaggio verso la Cattedrale. Sarà un anno di conversione, per riappropriarci della nostra identità di figlie e figli dell’unico Padre, fondamento di ogni giustizia sociale. Sarà un tempo di grazia per rinsaldare i nostri legami affinché nessuno venga lasciato indietro nel nostro umano cammino dietro Gesù.
In quest’Anno Giubilare chiederemo al Signore la grazia di vedere annoverato tra i santi il nostro venerabile Servo di Dio, monsignor Giovanni Ferro. Per quest’intenzione pregheremo, certi che lui stesso intercede per noi per vivere i nostri giorni in santità e giustizia.
Cari fratelli e sorelle, impegniamoci a spezzare e condividere con tutti il pane della nostra speranza, Cristo Gesù, che contempliamo in questi giorni, piccolo cucciolo d’uomo, Dio con noi, nella mangiatoia di Betlemme.
Santo Natale a tutti!