A Reggio il concerto per la Festa della Musica nel Sessantennale del Conservatorio 'Cilea'

L’orchestra sinfonica dell’Istituto sarà formata per l’occasione da 56 elementi di cui 42 studenti. L’ingresso è libero

Il Conservatorio di Reggio Calabria aderisce al coro di iniziative per la Festa della Musica che si svolge in più di 120 nazioni.

Venerdì 21 giugno 2024, alle ore 20:30 presso il Teatro Cilea, si terrà un concerto sinfonico dell’Orchestra dell’Istituto per celebrare sia questa ricorrenza internazionale che il Sessantennale della fondazione del Conservatorio. Nel corso della serata verrà reso omaggio a Giacomo Puccini nel primo centenario della morte.

Il concerto

Il concerto si aprirà con uno dei più celebri e misteriosi brani di ogni epoca: la sinfonia ”Incompiuta” di Franz Schubert in due movimenti, composta nel 1822. Nel diario schubertiano di quell’anno si legge della sua tribolazione rispetto a un dualismo molto frequente nell’arte ma anche nella vita di tutti i giorni: “quando volevo cantare l’amore non riuscivo a esprimere che il dolore e quando provavo a intonare il dolore ecco che si trasformava in amore”. E infatti in questa sinfonia convivono intensamente oscurità e luce.

Seguirà un intermezzo lirico con quattro tra i migliori studenti di Canto, i quali eseguiranno altrettante arie d’opera di Puccini accompagnati dall’orchestra del conservatorio: il baritono Domenico Cagliuso e i soprani Roberta Panuccio, Arianna Tripodi e Luisa Umbaca.

La serata si concluderà con uno dei 5 concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven più noti ed eseguiti: il Terzo op. 37, in tre movimenti, con solista il prof. Maurizio Innocenti, anch’egli titolare al Conservatorio Cilea. In questo concerto, Beethoven rese “obbligatorio” per la prima volta l’utilizzo delle note più acute dello strumento, possibili grazie al  perfezionamento del pianoforte di fine Settecento.

L’orchestra sinfonica dell’Istituto sarà formata per l’occasione da 56 elementi di cui 42 studenti, coordinata dalla prof.ssa Domenica Romeo e diretta dal prof. Paolo J. Carbone, docenti titolari al Conservatorio reggino.

L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Annunciando il concerto, il prof. Francesco Romano, da quasi due anni e mezzo diciottesimo direttore nei sessant’anni del Conservatorio Cilea, afferma:

“I nostri studenti sono fortemente motivati, perché la musica li avvolge e coinvolge in una sfida continua all’insegna di un miglioramento che non è velleità ma impegno a dare il meglio di sé, a perfezionarsi grazie a docenti attenti e preparati. Tutto questo è ottenuto con la disciplina personale, con il senso di responsabilità che si alimenta dalle esperienze di musica d’insieme, come quella del concerto per la Festa della Musica, dove l’apporto individuale è indispensabile e determinante per la riuscita dell’impegno collettivo. In questi 60 anni abbiamo fatto notevoli passi avanti: da 33 studenti siamo arrivati a 700, da 8 cattedre a 104, ma soprattutto abbiamo resistito per ben 35 anni in strutture che tutto avrebbero potuto ospitare tranne che un conservatorio: dai camerini del teatro Cilea al fatiscente ex-Istituto Lanza ai 10 appartamentini di via Georgia. Dal 2000 abbiamo finalmente una sede più idonea ma ormai divenuta anch’essa d’impedimento allo sviluppo dell’Istituzione. Ci siamo fatti carico della indispensabile ristrutturazione dell’auditorium dell’Istituto che sarà inaugurato nel prossimo settembre, ma l’ampliamento dell’offerta formativa, i laboratori di ricerca, le aule destinate allo studio degli allievi provenienti da fuori città, i saloni per le esercitazioni d’insieme e le grandi aule per discipline collettive rimangono per ora soltanto sogni. Gli altri conservatori della regione hanno sedi più adatte della nostra, per non parlare delle regioni del nord o di altri Paesi europei. Viviamo quindi ancora una sfida, gravata da un bilancio finanziario anch’esso diventato insufficiente, ma siamo consapevoli che in questi sessant’anni abbiamo ampiamente dimostrato vitalità, tenacia e qualità al servizio dei giovani e del loro futuro. E sappiamo anche di essere diventati meno soli, avendo sperimentato negli ultimi due anni la crescente vicinanza di autorità civili, politici lungimiranti, enti, forze armate e dell’ordine, società, associazioni e privati cittadini”.