Scovati a Reggio 1260 evasori totali, Falcomatà: “Credevano di essere più furbi degli altri”
L'accertamento complessivo ammonta a 5 milioni di euro. Falcomatà: "Erano tutte persone in grado di pagare le tasse, a danno di chi lo fa con enormi sacrifici"
19 Marzo 2019 - 12:12 | di Pasquale Romano
La casta dei furbetti. Si è tenuta a Palazzo San Giorgio la conferenza illustrativa riguardante il piano di contrasto all’evasione tributaria che ha già prodotto un accertamento complessivo di circa 5 milioni di euro nei confronti di soggetti fino ad oggi nemmeno iscritti al ruolo per il pagamento delle imposte comunali.
Presenti il sindaco Giuseppe Falcomatà e l’Amministratore Delegato di Hermes Giulio Tescione.
CASTA DEI FURBETTI
“Mai nessuno prima si era preoccupato di questo tipo di attività. Abbiamo scovato 1260 posizioni di soggetti sconosciuti, non parliamo di morosi ma dei cosiddetti ‘fantasmi‘, chi non aveva mai pagato i tributi. L’accertamento prodotto in questi primi 3 mesi è di 5 milioni di euro, con questa attività si amplia la platea dei contribuenti e lanciamo un messaggio di tutela verso chi ha sempre pagato. Se paghiamo tutti, paghiamo di meno“, ha sottolineato Falcomatà.
Il Comune di Reggio Calabria paga circa 20 milioni di euro l’anno per il servizio dei rifiuti, incassandone (su una platea di 50 mila contribuenti, dato indicativo) circa 11. Oggi si possono aggiungere le 1260 persone che hanno ricevuto l’accertamento, i 20 milioni sono da dividere quindi su 50 mila più i 1260 contribuenti scovati con l’accertamento, così sarà possibile pagare di meno. Questi i dati illustrati dal sindaco Falcomatà, il quale ha spiegato come “l’attività di contrasto prosegue e si intensifica. Dopo i rifiuti, passeremo all’idrico, anche in questo settore sono presenti molti evasori”.
EVADERE, UN FATTO CULTURALE
Interessante il passaggio di Falcomatà riguardo i profili degli evasori, emerge un quadro triste e degradante per l’immagine di Reggio Calabria. “Abbiamo scoperto che spesso le tasse non si pagano perchè sono alte, ma per un fatto culturale. Gli evasori totali avevano tutte le condizioni per poter pagare, ma credevano di essere più furbi degli altri. La concentrazione geografica degli evasori -illustra il primo cittadino- è riferita alle zone dove sono presenti professionisti e studi. Nei quartieri periferici invece, e nelle famiglie in difficoltà, le tasse vengono pagate regolarmente seppur tra mille sacrifici. La dignità personale, evidentemente, non ha prezzo”.
L’Amministratore Delegato di Hermes, Giulio Tescione, ha spiegato nel dettaglio come si è arrivati all’accertamento degli evasori: “Abbiamo sfruttato un articolato sistema di sistemi informatici, incrociando tutti i dati in nostro possesso. Lavorando per ambiti, sui dati aggregati, siamo arrivati alla scoperta dei 1261 evasori totali che non erano nemmeno censiti all’anagrafe tributaria. Si tratta di un primo risultato importante, vogliamo proseguire su questa strada e rendicontare i risultati ogni 3 mesi”, ha spiegato Tescione.