Reggina, Felice Saladini: 'I conti che mi avevano presentato non erano veri'

"Abbiamo di nuovo scelto l'impegno e l'ho fatto con garanzie personali"

Un terzo passaggio molto interessante della lunga intervista rilasciata da Felice Saladini al Corriere dello Sport, è riservato al piano di ristrutturazione del debito: “Quando la Reggina rischiava il fallimento, ho fatto quello che normalmente si fa con una società: ho chiesto di vedere i conti. Conti disastrosi, ma che con il cuore e il portafoglio in mano si potevano gestire. Quindi abbiamo rilevato la società e ci siamo messi al lavoro. Poi sono arrivate le sorprese.

Quei conti non erano veri, i debiti erano molti di più. E nelle settimane successive si sono presentati alla porta creditori di cui non sapevamo nulla. Il debito pregresso è cresciuto in modo enorme. Dovevamo porre un punto fermo, per cui abbiamo applicato la legge fallimentare e chiesto la ristrutturazione del debito. In questo modo tutti coloro che avevano dei crediti dovevano presentarli e la situazione sarebbe stata più chiara. E qui le cifre sono cresciute ancora. Nel rigore della legge abbiamo sviluppato il piano di ristrutturazione che poi è stato omologato. Vorrei che fosse chiaro un fatto: ci siamo trovati di fronte a conti che erano un multiplo dei debiti iniziali e avevamo due scelte: metterci sotto e fare un piano per salvare ancora la squadra, oppure arrenderci davanti a una situazione economica molto più disastrosa di quanto ci era stato presentato. Abbiamo di nuovo scelto l’impegno e l’ho fatto con garanzie personali”.