Reggina, Rubin: ‘Mi avevano considerato un calciatore finito. Mi dispiaceva’
"Sono sempre rimasto in silenzio pronto a rispondere sul campo" ha commentato il difensore amaranto
23 Febbraio 2020 - 17:56 | di Roberto Foti
Matteo Rubin, difensore della Reggina e autore del secondo goal di giornata, è intervenuto in Sala Stampa a seguito del match disputato e vinto contro la Paganese per 3-0. Complice il pareggio del Bari, gli amaranto volano a +8 in classifica.
“Non è facile stare fuori tanto, vuoi contribuire a dare una mano ai tuoi compagni. E’ brutto da dire, ma siamo pagati per questo. Io mi diverto e amo il mio lavoro. Siamo un bel gruppo e ci toglieremo tante soddisfazioni. Quando si segna e si festeggia insieme, vuol dire che si è un gruppo unito. Sono andato ad abbracciare Paolucci, che come me non sta trovando molto spazio.
Momenti difficili ce ne sono stati tanti perchè non sono mai riuscito a dimostrare il mio valore, e questo mi pesava. Mi hanno definito un calciatore finito e criticato. Bisognava stare in silenzio ed aspettare l’occasione per dimostrare in campo.
In una partita cosi importante devi evitare qualsiasi distrazione che possa portare negatività.
Il +8 dal Bari è importantissimo, ma basta un passo falso e si torna come prima. Andiamo a Catanzaro con un unico obiettivo, e poi vedremo cosa succederà a Terni.”