Reggina, Provazza: il ritiro con Inzaghi, la lezione di Trocini, i sogni e gli obiettivi

“Dopo Siracusa ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti..."

Reggina Acireale ()

Corsa, dribbling, generosità e una straordinaria forza di volontà. Alessandro Provazza ha ritrovato spazio nella sua Reggina dopo un avvio complicato e grazie al 4-3-3 proposto da mister Pergolizzi, adesso può nuovamente dire la sua. Le dichiarazioni dell’attaccante sul suo percorso, i sogni, gli obiettivi a seried24.com:

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Ho fatto tutta la trafila delle giovanili, dai pulcini fino alla prima squadra, percorrendo un viaggio bellissimo che mi ha portato a realizzare il mio sogno di giocare al ‘Granillo“.

Il ritiro con Inzaghi

Ho provato una sensazione bellissima perché ti allenavi con campioni come Menez o Hernani, dai quali potevi solo imparare, e che si sono dimostrate persone eccezionali, sempre pronti ad aiutarti facendoti notare ogni dettaglio per migliorare. Inzaghi, oltre a essere un grande allenatore, è una persona eccezionale. Mi ha aiutato tanto, sentivo la sua fiducia, e mi ha fatto molto piacere essere allenato da lui, anche se solo per un breve periodo”.

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Il sogno

Il mio sogno è diventare una bandiera della Reggina, indipendentemente dalla categoria. È il mio più grande sogno, quello che inseguo da quando ero bambino, e sarebbe una grande soddisfazione anche per la mia famiglia, che mi ha sostenuto e continua a farlo ogni giorno”.

La famosa esclusione

La non convocazione dello scorso anno con il Città di Sant’Agata: “Quell’episodio mi ha fatto crescere tanto. Per me, che sono reggino, rimanere fuori ha fatto più male, e mi ha dato voglia di rivalsa. L’allenatore l’ha fatto per suscitare una reazione da parte mia, e ci è riuscito. Nella partita dopo ho segnato il mio primo gol al Granillo e da lì poi mi sono sbloccato definitivamente. È stata un’emozione indescrivibile. Mi è venuto spontaneo andare ad abbracciare Trocini per ringraziarlo: mi ha fatto capire tante cose e mi ha fatto crescere”.

Mister Pergolizzi

Pergolizzi è una bravissima persona, un allenatore duro e diretto. Dice sempre le cose come stanno, sia nel bene che nel male, cercando di tirare fuori il meglio da ciascuno di noi. I vari Barillà, Porcino, Salandria e Adejo sono punti di riferimento, con un passato in categorie importanti. Tutti noi, soprattutto i più giovani, possiamo beneficiare dei loro consigli. Con Adejo ho un rapporto speciale, sono un suo “figlioccio” (ride, ndr.), una persona stupenda e un professionista esemplare“.

Siracusa e l’obiettivo

Dopo Siracusa ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che il campionato non poteva finire già alla sesta giornata. L’allenatore ha cambiato modulo, ma la differenza sta nell’atteggiamento e nella voglia di vincere. Noi siamo consapevoli che ci sono altre squadre forti come Siracusa, Vibonese e Scafatese. Dobbiamo pensare a noi stessi, partita dopo partita, dimostrando che noi siamo la Reggina. Il nostro obiettivo è vincere il campionato e dobbiamo vincere ogni gara, indipendentemente dall’avversario. Spero di andare in doppia cifra tra gol e assist, per poter aiutare la squadra a raggiungere la promozione”.