Reggina: l’infermeria, le scelte e il Paternò. E Pergolizzi vuole il tris

Dovrebbe arrivare a breve la decisione di Rajkovic. Si continua o no?

Reggina Ragusa (22)

Filotto. Il primo pensiero per tutti è questo. Proseguire la striscia di vittorie anche perchè il calendario in qualche modo potrebbe dare una mano, poi sarà un novembre più duro quando consecutivamente la Reggina dovrà affrontare dal 10 al 24 Sambiase, Vibonese e Pompei.

Sulla scia della bella prestazione fornita a Enna con una straripante vittoria, la squadra si prepara al match casalingo con il Paternò, compagine da non sottovalutare e reduce da una vittoria interna contro la Nuova Igea. Pergolizzi dovrebbe dare seguito alla disposizione tattica vista nelle ultime due gare, mettendo in conto che si sta per giocare la terza partita in sette giorni e quindi quasi con l’obbligo di fare rifiatare qualcuno.

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Si attendono notizie dall’infermeria, al momento occupata da Vesprini e Giuliodori. Per l’argentino si era parlato di un recupero più veloce rispetto al primo, ma vista la buona disponibilità e le risposte fornite da Bonacchi come esterno basso, è probabile si stia pensando di non accelerare i tempi per evitare pericolose ricadute. Entrambi sono seguiti dal dottore Favasulli e il responsabile infortuni prof. Paolo Albino, questi ultimi sperano di poterli rimettere a disposizione del tecnico già dalle prossime sfide di novembre. Più probabile questo avvenga per Giuliodori.

Il tecnico sarà alle prese con scelte che per forza di cose saranno comunque forti, visto il numero di calciatori in organico. Mercoledi sono rimasti fuori Barillà, Porcino, Barranco, Ba con Dall’Oglio in tribuna, vedremo a chi toccherà questa volta. Di sicuro ci sono alcuni elementi che oggi appaiono inamovibili e in queste gerarchie si è inserito anche il portiere Lazar.

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Infine, capitolo Rajkovic. Il Dg Praticò ha dichiarato che entro questa settimana il calciatore avrebbe comunicato la sua decisione in merito alla possibilità di rinnovare il visto e proseguire o tornare in patria. La società rimane in attesa.