La Reggina non si arrende e riacciuffa il Parma: punto pesante per gli amaranto

Al vantaggio dei padroni di casa con Brunetta, risponde Lombardi. Buona la prova della Reggina, Stellone indovina i cambi

Reggina Parma (193)

La Reggina prosegue sul campo del Parma la striscia positiva. Un gol, un tempo e un punto a testa tra i ducali e gli amaranto: al vantaggio dei padroni di casa con Brunetta al 20′, risponde Lombardi (con deviazione di Cobbaut) al minuto 65.

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Le scelte iniziali

Emergenza totale in difesa per Stellone. Privo di Rivas, Cionek, Stavropoulos, Aya, Lakicevic e con Loiacono in panchina non al meglio, il tecnico amaranto deve inventarsi Adjapong terzo centrale insieme ad Amione e Di Chiara. Nel 3-5-2 della Reggina, Giraudo e Kupicz gli esterni, Crisetig torna in cabina di regia coadiuvato da Hetemaj e Folorunsho.

Menez è ormai intoccabile, a fare compagnia all’attaccante francese è Montalto. Parma di Iachini lontanissimo dalle ambizioni di inizio stagione, ducali alla ricerca della missione rimonta (quasi) impossibile dalla zona play-off. Ducali con 3-4-1-2: l’eterno Buffon tra i pali, Danilo a comandare la difesa. La luce sulla trequarti nasce dai piedi di Vasquez, davanti a lui il tandem Simy-Brunetta.

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Il Parma segna, la Reggina si innervosisce

Escono meglio i padroni di casa dai blocchi di partenza, Reggina che in avvio fatica. Vasquez ispira Brunetta al minuto 16, conclusione che termine lontanissima dalla porta di Turati. Amaranto pericolosi al 17′, provvidenziale il colpo di testa di Danilo sul cross di Di Chiara che avrebbe trovato Menez solo davanti a Buffon.

Al 20′ il Parma trova il vantaggio. Protagonista in toto il trio offensivo: Vasquez crossa dalla sinistra, trovando Simy sul secondo palo, l’ex Crotone svetta su Di Chiara e serve Brunetta, sponda perfetta che l’argentino trasforma nel gol dell’1a0. Statica la difesa amaranto nella circostanza, Amione troppo schiacciato sulla porta e troppo lontano dall’autore del vantaggio.

Piovono cartellini sul Tardini nella fase centrale del primo tempo. Senza motivo apparente, la contesa si innervosisce all’improvviso con l’arbitro Abbattista costretto ad estrarre gialli praticamente ogni 60 secondi, soprattutto nei confronti della Reggina. Vasquez è il faro che illumina il Parma, nei primi 45 minuti l’ex Sampdoria si eleva rispetto agli altri 21 giocatori.  Suo il sinistro velenoso al minuto 34 che Turati devia in tuffo, ancora lui protagonista successivamente con Amione che gli sbarra la strada.

Di Chiara ‘falso difensore’, è costante la sua spinta nell’architettura di gioco della Reggina: l’ex Perugia di fatto è un centrocampista aggiunto. Proprio Di Chiara inventa al minuto 42 un pallonetto buono per Montalto e al contempo per Folorunsho, si avventa sul pallone l’attaccante classe ’88 ma perde il tempo per concludere a rete, trovando il disturbo della difesa avversaria. E’ l’ultima emozione di un primo tempo intenso, con un ritmo quasi ‘british’ però tramortito dalle costanti interruzioni di gioco.

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Stellone indovina i cambi

Inizia la ripresa, la Reggina aggredisce le metà campo del Parma con maggiore determinazione. Menez trova il guizzo al 49′, il francese scappa a Danilo e crossa al centro dell’area, non arriva nessuno però all’appuntamento con la porta di Buffon. Al 56′ Stellone smuove le acque e si conferma Re Mida: dentro Lombardi e Galabinov, lasciano il campo Giraudo e Montalto.

Il centrocampista ex Lazio si rende subito pericoloso ma trova la pronta risposta di Buffon in uscita (azione in realtà invalidata dall’off side), al 65′ invece è tutto buono, con la Reggina che trova il pareggio. L’azione si sviluppa sulla sinistra: da Menez per Di Chiara, cross basso per Lombardi, conclusione deviata in modo decisivo da Cobbaut, Buffon è costretto a raccogliere il pallone dalla rete prima di mangiarselo dalla rabbia.

La Reggina ha il coraggio del suo allenatore e non si accontenta. Stellone al minuto 69 inserisce Cortinovis per Hetemaj, cambio offensivo che testimonia la volontà di non chiudersi in difesa. Idea che in realtà resiste pochi minuti, complice la spinta di ritorno del Parma, deciso ad effettuare un nuovo sorpasso. Al 78′ allora Stellone richiama Menez e inserisce Bianchi, Folorunsho e Cortinovis chiamati a dare supporto all’unica punta Galabinov.

Parma pericoloso al minuto 83: su cross basso dalla sinistra diretto a Simy, provvidenziale l’anticipo in chiusura di Bianchi. Padroni di casa che alzano l’asticella della pressione, lasciando campo alle loro spalle: campo preso in ripartenza da Bianchi e Folorunsho all’84’, a lato il diagonale dell’ex Pordenone. Il sinistro di Vasquez è un coltello affilato, Turati dice no e respinge la conclusione centrale dell’argentino.

Il mancino di Vasquez è decisamente meno preciso al 92: sull’ennesima discesa dello scatenato Man, l’argentino raccoglie l’invito dell’esterno rumeno ma spreca calciando in curva. E’ l’ultima emozione della gara, con il triplice fischio che arriva tra le proteste dei ducali, per una lievissima trattenuta in area di Lombardi su Correia.

Finisce 1a1, la Reggina torna da Parma con un punto in più e le stesse certezze delle ultime settimane. Amaranto oramai ritrovati e decisi a chiudere la stagione come l’avevano iniziata, prima dell’inspiegabile crollo. Esulta Stellone per i sette giorni che separano dalla prossima sfida con il Perugia. Il tecnico amaranto spera di recuperare qualcuno dei numerosi infortuni e potrà far rifiatare una squadra reduce da un tour de force estremo.