Le fragilità della Reggina: dove dovrà intervenire mister Baroni per invertire la rotta
Quattro partite a dicembre, fare il possibile e poi intervenire sul mercato
16 Dicembre 2020 - 09:26 | di Michele Favano
“Non dovrebbe creare ansie ai giocatori. Se parti solo dalle due idee, dal tuo credo, e non dalla qualità del materiale che hai tra le mani, secondo me fai un grande errore. Sono i giocatori a decidere il gioco. L’allenatore deve essere uno psicologo. L’80% è psicologia, il 20% è tattica. Dobbiamo guardare nella testa dei giocatori, perché sono giovani, sono ‘bambini’. Dobbiamo parlare con loro ogni giorno, sapere tutto, conoscere i loro problemi. I problemi di un diciottenne sono diversi da quelli di un veterano. Chi va in panchina deve avere fiducia nel suo allenatore. La prima qualità per un tecnico è la psicologia“.
Le dichiarazioni sono di uno dei più grandi allenatori a livello europeo. Parliamo di Massimiliano Allegri, questa una recente intervista rilasciata al Times. Ed in effetti ormai da tempo la figura del tecnico è parecchio cambiata rispetto al passato.
Parte l’avventura di mister Baroni
La Reggina ha deciso di cambiare dopo la sesta sconfitta subìta nelle ultime sette gare. Se cambi è perchè si ritiene che sia arrivato il momento di dare una scossa soprattutto all’interno del gruppo squadra, evidentemente non più possibile con l’allenatore precedente, almeno questa è la valutazione della società. Ed allora si è deciso di puntare su Marco Baroni, tecnico esperto e conoscitore della categoria, con la speranza di poter invertire la rotta.
Prima valutazione sul modulo
Partiamo dal modulo. Con Toscano il punto fermo è sempre stata la difesa a tre. Nel corso di queste prime dodici giornate nei momenti di grande difficoltà si è cercato di rendere più robusto il centrocampo, salvo poi tornare nuovamente con i trequartista. Baroni ha applicato diversi moduli nel corso della sua carriera, vedremo se in base agli uomini a disposizione deciderà di apportare delle modifiche.
Il recupero più importante sarà quello psicologico
Tornando all’Allegri-pensiero, il lavoro di maggiore rilevanza sarà quello psicologico. La squadra è a pezzi sotto questo aspetto e non può essere diversamente, visto l’alto numero di sconfitte. Lo dimostra anche l’incapacità di tenuta nel corso dei novanta minuti. Si fosse giocato solo un tempo la Reggina sarebbe tra i primi posti della classifica ed invece ormai da troppo tempo il peggio lo fa vedere nella seconda parte di ogni gara.
Fase difensiva ed offensiva
Poi la fase difensiva. La Reggina ha subìto 18 gol in 12 partite, troppi, gran parte di questi nel secondo tempo. I portieri Plizzari e Guarna, tranne che in occasione del match interno con il Cosenza, hanno almeno una volta raccolto il pallone dalla rete. Scarna anche la fase offensiva, solamente 12 reti all’attivo.
Preoccupa la situazione infortunati
Mister Baroni dovrà fare i conti anche con gli infortuni. Non sta a noi stabilire cosa abbia portare a determinare una sequenza impressionante di stop a livello muscolare, di sicuro non è normale che l’infermeria faccia fatica s svuotarsi e conti ancora tantissimi giocatori. Menez ci tornerà per la terza volta, attese notizie su Denis e Situm. Insomma il compito non sarà semplice ed il calendario non aiuta, ma se non ci fossimo trovati in questa situazione, il presidente Luca Gallo non avrebbe deciso per il cambio tecnico…. Intanto si proverà a fare quanto più possibile in queste ultime quattro gare di dicembre, poi necessario l’intervento sul mercato.