Reggina, Martino: ‘Squadra figlia di tante teste, tante anime, tanti direttori, tanti consulenti’
"Due anni consecutivi in serie D ed è molto facile che il prossimo sia il terzo. Per Laaribi la società deve intervenire"
12 Novembre 2024 - 16:28 | di Redazione
Un altro passaggio interessante del Ds Gabriele Martino a RadioVideo Touring è quello riguardante la composizione dell’organico della Reggina attuale: “Sono stati commessi degli errori ancor prima di cominciare. La Reggina sta disputando per il secondo anno consecutivo il campionato di serie D e spero di sbagliarmi ma il prossimo anno è molto facile che disputi il terzo.
Il gruppo dirigente, dopo un anno che ha operato alla Reggina, non è stato capace di mettere in piedi una squadra che oggi potesse stare al posto della Vibonese o del Siracusa. Dopo undici giornate siamo indietro e anche se vinci a Vibo, le altre due sono sempre davanti a te.
Una società ben organizzata sceglie il profilo tecnico, poi va sul professionista perchè convinta che sia quello ideale per il raggiungimento dell’obiettivo. Stesso discorso per la composizione dell’organico rispondente all’obiettivo e alle idee calcistiche dell’allenatore. A me pare, ma posso sbagliarmi, che questa squadra sia figlia di tante teste, di tante anime, di tanti direttori, di tanti consulenti.
E quindi non ha un’anima perchè forse nessuno la sente propria, conseguenzialmente è difficile che diventi una squadra. Domenica questa squadra aveva in panchina gente come Urso, Porcino… Se Laaribi non trova la possibilità di giocare neppure quindici minuti nè in campionato, nè in Coppa due sono le cose: o hai una squadra stratosferica o c’è qualcosa che non va. Adesso dico qualcosa per la quale Laaribi non ne trarrà giovamento.
E’ un professionista eccezionale, sempre presente agli allenamenti, ha sempre lavorato con grandissima serietà, ha raffinate qualità tecniche, grande visione di gioco e una tipologia di corsa che non intravedo in altri calciatori della Reggina, veloce e tecnico. Insomma, uno di quei centrocampisti che sa giocare al calcio. E’ probabile che, se non gioca, ci sia un problema tra di loro, ma se io sono società e mi ritrovo con un calciatore che non costa poco e che l’allenatore non ha mai sfruttato, come minimo intervengo”.