Reggina: quel solco che Luca Gallo vuole tracciare, altri lo hanno già fatto

Si può vincere anche con i giovani. La classifica delle squadre che puntano sulla linea verde, non male la Reggina


In occasione dell’ultima conferenza stampa, il presidente Luca Gallo ha parlato di un cambio radicale di strategia per quello che riguarderà la costruzione della squadra del prossimo campionato, affidandola sempre al Ds Taibi. Basta spese folli, stop ai giocatori di una certa età, si ripartirà da Giraudo, ultima operazione in ordine di tempo effettuata dalla Reggina come esempio di calciatore giovane dall’ottimo rendimento. Di seguito l’editoriale pubblicato da LegaB riguardo i giovani presenti nel campionato cadetto.

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“Rinascere dalle ceneri e cogliere opportunità da una delusione. Queste alcune riflessioni dopo la sconfitta della Nazionale di Roberto Mancini contro la Macedonia del Nord che ha impedito agli azzurri di sperare nella qualificazione ai Mondiali in Qatar il prossimo inverno. Se si pensa poi che la nazionale Campione d’Europa non figurerà tra le pretendenti alla Coppa del Mondo l’amarezza e gli interrogativi si moltiplicano.

Fra ipotesi che si inseguono, c’è una certezza dalla quale ripartire: il calcio italiano è rimasto bloccato al trionfo di Euro2020 e non è stato in grado di dare continuità con un nuovo progetto che potesse integrare i giovani talenti emergenti. Da qui la necessità di dare nuova linfa all’intero movimento per poter rifiorire.

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I dati però indicano che il nostro calcio è popolato sempre più da stranieri e risulta molto più difficile cercare ragazzi italiani di belle speranze da far crescere: in base ai dati del Cies, l’Osservatorio del calcio, solamente Empoli e Genoa riescono a mantenere la percentuale di stranieri presenti in rosa al di sotto del 50% in Serie A. Numeri, purtroppo, in crescita costante da cinque anni a questa parte. Allargando poi l’analisi al Primavera, gli stranieri presenti salgono addirittura al 70%.

Da questo punto di vista, la Serie B rappresenta un’eccezione e l’opportunità di cui si parlava per ripartire.

Il secondo campionato professionistico italiano prova faticosamente a invertire la rotta, benché le risorse siano limitate e i costi e gli organici delle squadre che retrocedono dalla Serie A siano ingenti e tali da non permettere al “paracadute” di ammortizzarli adeguatamente. La pandemia poi ha contribuito ad aggravare i bilanci per via dei mancati ricavi da stadio. Nonostante un insieme di problemi che la Serie B ha dovuto ereditare da più parti, la seconda lega calcistica italiana, si fa portavoce e promotrice del rinascimento azzurro, con il Presidente Mauro Balata schierato in prima linea.

Puntare sui giovani, rilanciare i vivai, creare nuove strutture per la crescita del talento italiano. Questi i punti che caratterizzano il movimento Serie B e che accompagnano la nazionale Under 21 del CT Paolo Nicolato. Infatti, la metà dei convocati milita nel campionato cadetto grazie al lavoro svolto dalle associate e i nomi su cui puntare per il futuro sono numerosi e tutti da scoprire. Partendo dalle novità più recenti, si pensi a Cambiaghi del Pordenone e a Gaetano della Cremonese: in particolare, i grigiorossi capilista, guidati da Fabio Pecchia, hanno messo in vetrina profili di assoluto valore come il portiere Carnesecchi, il difensore Okoli, il centrocampista Fagioli, calciatori, tra l’altro, inseriti nell’ultimo stage a Coverciano con la Nazionale maggiore. Quindi, il Pisa con Lorenzo Lucca, la Spal con Colombo ed Esposito, la Reggina con Cortinovis e Turati, il Crotone con Canestrelli e Mulattieri, il portiere del Lecce Plizzari, Pirola del Monza, Florenzi del Cosenza.

Pur con tutte le difficoltà di un contesto mai visto prima, la Serie B sta regalando ai propri tifosi e agli appassionati un campionato quanto mai avvincente, intenso e ricco di bel gioco. I giovani sopracitati costituiscono il fattore determinante all’effervescenza della competizione e i numeri lo testimoniano: un calciatore su quattro in B è un under 21 italiano (25,50% del totale) e, più in generale, circa 3/4 sono italiani.

Il Benevento è la società con la percentuale più elevata di under 21 italiani (circa il 40,5% dei suoi tesserati), mentre Crotone, L.R. Vicenza e Lecce contano nelle rispettive rose 20, 19 e 18 elementi.

In termini di minuti giocati, la Cremonese guida anche questa classifica, a dimostrazione che vi è un ritorno concreto se si investe correttamente sui giovani italiani. Se il dato medio di utilizzo di under 21 azzurri in B è pari al 7,65%, i grigiorossi del Presidente Arvedi possono vantare il 26,85% dei minuti totali disputati dalla squadra. A seguire la Spal di Joe Tacopina con il 17,68%, quindi il Pordenone (16,41%), il Crotone (14,90%), la Reggina (11,34%) e l’Alessandria (11,13%).