Foti, Martino, Iacopino, Praticò e Dattola ricordano Tonio Licordari
Tutti presenti alla intitolazione della sala stampa del Granillo, al giornalista scomparso nel 2016
18 Gennaio 2025 - 17:38 | Redazione
Cerimonia partecipata e per lunghi tratti anche emozionante quella del pomeriggio di oggi allo stadio Oreste Granillo. Il sindaco Giuseppe Falcomatà, da una idea nata e condivisa con il figlio Natalino, ha voluto intitolare la sala stampa dello stadio al giornalista Tonio Licordari. Erano presenti istituzioni politiche e sportive, tantissimo colleghi della vecchia e nuova generazione e quasi tutto lo stato maggiore di quella Reggina raccontata proprio da Tonio Licordari soprattutto negli anni d’oro della serie A. Abbiamo raccolto da loro un ricordo e un pensiero:
LILLO FOTI: “Simpaticamente lo chiamavo Toniuccio. Un grande rapporto di amicizia, divertimento e confronto. Sono stati trent’anni di continui colloqui, lui voleva sempre avere notizie, io cercavo di nasconderle ma era troppo bravo e ci arrivava comunque. Una persona di grandissima qualità e spessore, un piacere potersi confrontare con lui“.
FRANCO IACOPINO: “Di fronte agli elogi e ai ricordi di tutti quelli che si sono espressi, vado un pò al contrario (ride). Aveva un grande difetto era tifoso del Milan. Scherzi a parte, con lui c’era un rapporto forte che si è consolidato nel periodo più bello della Reggina in serie A. Leggere i suoi articoli era poesia, oggi ce lo siamo dimenticati, purtroppo“.
LUCIO DATTOLA: “E’ stato un grande giornalista ma anche un grande uomo. Riusciva a farci dire cose che mai avremmo detto a qualche altro. Usciva con delle notizie che io non mi ero reso neppure conto di avergli dato e ovviamente non potevo nemmeno rimproverarlo perchè capivo che questa era una sua grande abilità“.
GABRIELE MARTINO: “E’ stato un fuoriclasse del giornalismo sportivo reggino, un genio della battuta, un competente. Non è stato solo un buon giornalista ma anche un giornalista buono. Con noi della Reggina aveva un rapporto non neutrale ma sempre onesto, difficile gli potessi rimproverare qualcosa perchè andava sempre alla ricerca della verità e del dettaglio. Era uno di quei giornalisti rari e cari che a conclusione di ogni conversazione telefonica chiedeva: ‘Come sta la signora? E come sta tuo figlio?’. Ecco mi piace ricordarlo così“.
MIMMO PRATICO’: “Un ricordo meraviglioso, di amicizia e affetto reciproco. Le tante serate trascorse insieme a lui, Michele Tigani e poi il giorno del suo compleanno nel quale riuniva gli amici più stretti, ci teneva tantissimo. Ricordo quando venne a mancare Oreste Granillo, salivamo insieme le scale del Comune ed entrambi pensammo la stessa cosa, fargli intitolare lo stadio Comunale. Italo Falcomatà ci ascoltò e così è stato. Giornalisticamente un vero gigante, chi lo leggeva viveva i suoi racconti, non solo li leggeva”.