Reggina, Di Chiara: ‘La società ci fa sentire tutti importanti. Spogliatoio unito’

"Il gioco di Aglietti? Mi trovo bene perché è molto propositivo e si gioca sempre la palla"

Reggina Di Chiara azione

Dopo i proclami della passata stagione, il nuovo campionato della Reggina è partito con un profilo piuttosto basso come è giusto che sia. Ha parlato anche di questo Gianluca Di Chiara nella lunga rilasciata a pianetaserieb.it:

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Serve tempo per un campionato importante

“Siamo partiti con la consapevolezza che sia necessario un pò di tempo per costruire un campionato importante. Diversi calciatori sono stati confermati, possiamo dire di conoscerci e capirci: questo è vitale. Allo stesso tempo ci sono tanti ragazzi nuovi, che si stanno integrando molto bene con la piazza. Dobbiamo continuare a lavorare, la serie B è così complicata che non è possibile rilassarsi”.

Il lavoro di mister Aglietti

“Sin da quando è arrivato, il mister ci sta dando dei concetti di gioco precisi, tenendo ovviamente in considerazione come ogni partita abbia delle richieste specifiche cui far riferimento in sede di preparazione. La sua è un’impronta netta che stiamo cercando di assorbire il più possibile. Mi trovo molto bene nel suo sistema di gioco, perché è molto propositivo e si gioca sempre la palla. Ribadisco come in alcuni incontri lo spartito possa cambiare, ma i macro-principi restano questi: cercare di giocare ed evitare di sbilanciarsi eccessivamente”.

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La forza del gruppo

“Siamo un spogliatoio molto unito, il nostro è un mix di calciatori esperti e giovani, ma soprattutto siamo tutti ragazzi per bene. È un bel gruppo, ovviamente per diventare squadra al 100%, in campo e fuori, serve fisiologicamente del tempo, perché tra Nazionali e dinamiche varie non tutti siamo stati insieme per un lasso sufficiente di tempo. Essere compatti sarà fondamentale, perché quella del gruppo unito è una condizione indispensabile per rendere al meglio. Per fare un grande campionato devono esserci trenta calciatori che si sentono importanti, e qui ci sono i presupposti per vivere ciò. Il mister coinvolge tutti, ovviamente qualcuno può essere un pò più arrabbiato se non gioca una partita, ma questo fa parte del calcio in generale. Detto del tecnico, anche la società fa sentire importante ognuno di noi”.