Reggina: una crisi senza fine ed una media punti da retrocessione
Attenzione a non scivolare ancora più giù. Adesso contano i punti non le prestazioni
05 Marzo 2023 - 13:02 | di Michele Favano
I numeri di questo girone di ritorno sono impietosi. Nove partite, sette sconfitte, quindici gol subìti e solo sei i punti conquistati che tengono ancora la Reggina dentro la griglia dei play off, ma con un cammino da media retrocessione. L’elemento che preoccupa maggiormente è la costanza con la quale la squadra continua a perdere, nonostante prestazioni e comportamenti differenti. Si esce battuti giocando male, giocando bene, passando in vantaggio e facendosi ribaltare, andando sotto e senza riuscire a recuperare. Contro il Parma ci si è accontentati di tenere testa ad un avversario sicuramente forte ma non imbattibile, una magra consolazione che ha forse smorzato la rabbia per l’ennesima battuta d’arresto, ma poi quello che rimane sono i numeri che raccontano di una squadra entrata in un tunnel dal quale non si riesce a vedere la luce.
Dalla seconda posizione in classifica, nel giro di nove partite si è scivolati al sesto posto, adesso il rischio serissimo è quello di andare ancora più giù, qualora non si riuscisse a cambiare registro. Il presidente Cardona a fine partita ha comunicato che insieme al patron Saladini si è recato nello spogliatoio amaranto per incoraggiare il gruppo di calciatori e confermare la fiducia al tecnico, sperando, però, che nel corso della settimana che porterà alla prossima gara contro il Perugia, non ci si accontenti di una discreta prestazione e si chieda a tutti di dare di più, in questa fase della stagione contano solo i punti. La posizione in classifica acquisita dopo uno straordinario girone di andata, sta consentendo agli amaranto di vivere ancora di rendita, ma è fondamentale che alle sconfitte si dia il giusto peso e non ci si culli ancora su quello che è stato. E’ corretto provare a mantenere la serenità, ma non troppo, perchè un minimo di tensione e preoccupazione potrebbe aiutare a vivere le partite con maggiore cattiveria agonistica.