La Reggina è il solito gambero. Amaranto ko a Catanzaro, Cevoli a rischio?


di Pasquale Romano – Almeno stavolta Confente è il migliore. Se la sconfitta di Catania aveva una facile ‘spiegazione’ con la papera del portiere amaranto, sul campo del Catanzaro il numero 1 serve per evitare un passivo pesante. La Reggina perde di misura a Catanzaro, decide la zuccata di Infantino ma il punteggio finale non è fedele interprete di una partita che ha visto la formazione di Auteri recitare un monologo.

LE SCELTE INIZIALI – Cevoli sceglie un uomo offensivo in più rispetto alle previsioni della vigilia. Reggina con il 4-4-2, Tulissi e Sandomenico gli esterni in appoggio alla coppia d’attacco Ungaro-Emmausso, nessun punto di riferimento ma rapidità e contropiede nelle intenzioni del tecnico amaranto. Auteri non abbandona il suo fedele 3-4-3, tridente composto da Ciccone, Kanoutè e D’Ursi.

Brividi già in avvio per la Reggina, Kanoutè si presenta davanti a Kanoute ma l’ex Benevento si perde sul più bello. Il pressing alto dei padroni di casa manda facilmente in tilt una Reggina con poche idee e confuse. L’approssimazione amaranto in alcuni momenti si palesa con alcune punizioni regalate agli avversari, con il pallone lanciato inspiegabilmente nel vuoto.

Ripartenza velenosa della Reggina al 12’, Emmausso però non regola i giri del cross che avrebbe portato Sandomenico a battere facilmente in rete. Catanzaro che sfonda soprattutto sulla destra, l’accoppiata Statella-Kanoute è un rebus irrisolvibile per Mastrippolito, in evidente difficoltà anche perché poco assistito da Sandomenico.

Dal binario destro e il duetto Kanoute-Ciliento nasce un pericolo per Confente, bravo a deviare il diagonale del difensore giallorosso. Al 24’ gol annullato al  Catanzaro: Kanoute deposita in rete ma in precedenza D’Ursi era in posizione di off-side. Buona chance per gli amaranto al minuto 36: Emmausso pesca Tulissi, che da buona posizione calcia alto.

Reggina slegata e paradossalmente capace di subire in contropiede, pur avendo come filosofia di gara l’attesa e la ripartenza.  Il numero 1 amaranto mostra di voler riscattare l’erroraccio costato caro a Catania. E’ da applausi la risposta a Ciccone al minuto 33, Confente che si ripete cinque minuti più tardi sempre su una conclusione dell’ex Cremonese, ultimo brivido del primo tempo.

La ripresa si apre con un cambio per la Reggina, Franchini prende il posto di Sandomenico. Subito vicini al vantaggio i padroni di casa, il sinistro di Iuliano deviato si stampa sulla traversa.

Catanzaro che spinge con propulsione ancora maggiore rispetto alla prima frazione, la Reggina a tratti boccheggia. Al 55′ Favalli scappa a Kirwan e si invola, sballata la conclusione a pochi metri da Confente. Cevoli prova a irrobustire il binario mancino con l’ingresso di Zivkov, che prende il posto di Ungaro e si piazza a protezione di Matrippolito.

Il Catanzaro dopo aver sprecato tanto rischia la beffa al 60′: Solini devia da corner, palla che termina di poco a lato. Auteri nel giro di pochi minuti opera un poker di sostituzioni e rivoluziona l’assetto offensivo, tra i subentrati anche l’ex amaranto Fischnaller. Con il passare dei minuti la Reggina inizia a prendere le misure ad un Catanzaro che cala fisiologicamente dopo aver spinto per un’ora abbondante.

LA MOSSA DEL GAMBERO – Cevoli non cambia abitudine e nella ripresa (forse complice il primo freddo) si copre in abbondanza. Bonetto prende il posto di Emmausso, dai 4 giocatori offensivi iniziali rimane il solo Tulissi: Reggina che chiude con il 4-5-1 e Franchini centravanti adattato. Vale un gol il salvataggio di Solini al 78′, il difensore amaranto salva quasi sulla linea (azione nata da un errore di Kirwan) su un cross basso che stava per essere depositato in rete.

All’82’ il Catanzaro trova con notevole ritardo il meritato vantaggio: su cross dalla destra di Celiento, Infantino sovrasta Conson e di testa devia alle spalle di Confente. Cevoli, una volta preso il gol, si ricorda di avere anche giocatori offensivi in panchina: Viola per Tulissi e Tassi per Marino nel finale ma non serve a nulla. Il Catanzaro, negli ultimi minuti, sfiora un raddoppio che sarebbe un risultato più giusto per quanto prodotto in campo dalle due squadre.

La Reggina chiude la doppia trasferta ravvicinata con zero punti, zero reti all’attivo e zero occasioni create. Amaranto al quint’ultimo posto con 11 punti, a Catanzaro arriva la sesta sconfitta in 11 giornate.

Più che la classifica, preoccupa la produzione offensiva della squadra (molto vicina all’inesistente) e le scelte di Cevoli, che nella ripresa spesso e volentieri richiama i giocatori offensivi e si trincera in attesa di subire gol. La classifica rimane deficitaria, il tecnico rappresenta la parte più facile da individuare come problema, ma va anche considerato che il materiale a sua disposizione presenta evidenti carenze.